13/03/2018 – “Ammutoliamo dinanzi alle parole dell’assessora all’ urbanistica del Comune di Ravenna: “Così cambieremo la Darsena di Città, una lunga passerella a contatto con l’acqua!!!”. In effetti, c’è da stupirsi confrontando tale visione messianica con l’acqua di cui trattasi: natura e cultura con topi e inquinamento. Sulla Darsena c’è chi vuol partire a tutti i costi dal tetto e chi dalle fondazioni, che a Ravenna altro non sono che l’acqua, da sempre matrice e madre di questa città. Per presentare un progetto al Bando nazionale per la Riqualificazione delle Periferie Urbane, Ravenna ha affastellato alla purchessia 12 progetti, pochi dei quali validi e innovativi, tutti mescolati in una macedonia immangiabile. Siamo arrivati agli ultimi posti in Italia. Ma siccome il Governo li ha poi finanziati tutti, ci siamo portati a casa, al grido di abbiamo-vinto, siamo-stati-eccezionali, 12 milioni di euro. Due terzi, comunque, serviranno per finanziare, a prezzo super mercato, un vecchio e sorpassato progetto di Hera, mai decollato, ma unico disponibile, volto a rimediare le fogne di una prima metà della Darsena in destra Candiano, lasciandone fuori l’altra. Ma soprattutto evitando di mettere mano alla bonifica del nauseabondo canale. A pelo dell’acqua del quale sarà però una Passerella di legno super prezzata (mascherine antigas non comprese) a “riqualificare”, nella sopraddetta visione assessorile, la Darsena di città. Se si pensa che in cantiere c’è altro di più incredibile e inimmaginabile, si può facilmente pre-vedere come, finito il fantasy, la Nuova Darsena si presenterà alla visione reale della gente avveduta.” Pasquale Minichini, consigliere territoriale di Lista per Ravenna