Prefetto, Sindaco, INAIL, Camera di Commercio, Campus Universitario, Vigili del Fuoco, Volontariato, sono ben 42 gli Enti che hanno firmato il Patto Territoriale di Comunità per combattere le illegalità nei luoghi di lavoro, le tante morti ed i tantissimi infortuni. Un Patto importante che dimostra come le istituzioni e la società civile abbiano finalmente deciso di reagire e di impedire che in futuro altri lavoratori debbano pagare con la loro vita le colpe di altri.
Al di là delle belle e nobili parole e delle lodevoli intenzioni saranno i fatti che ci diranno se il Patto produrrà o meno effetti positivi nel mondo del lavoro ravennate. Più controlli, quanti di più? Più ispettori del lavoro, quanti di più? Più ispettori della medicina del lavoro, quanti di più? In che modo verrà affrontato il problema del subappalto e del sub-sub appalto che rappresenta uno dei nodi più contorti e resistenti del problema?
Le grandi aziende e le grandi multinazionali delegano, come è noto, i lavori da loro acquisiti ad una miriade incontrollabile di sotto attori, aziende più o meno strutturate dove spesso si annida lo sfruttamento, il lavoro mal pagato, il lavoro nero, il non rispetto delle norme di sicurezza. Si avrà la forza di investire denaro per modificare un sistema che la globalizzazione ha reso ancora più malsano ma sicuramente in grado di produrre grandi utili?
Noi comunisti abbiamo seri dubbi in proposito perché è difficile se non impossibile che la “matrioska“ dei subappalti possa realmente essere messa sotto una lente di ingrandimento. La globalizzazione capitalista esige ritmi di produzione sempre più veloci, un basso costo del lavoro, bassi salari e nessuna conflittualità sociale.
Noi  comunisti chiediamo al Sindaco ed al signor Prefetto che almeno una volta all’anno comunichino alla città lo stato di avanzamento del Patto ed anche le eventuali criticità riscontrate nell’attuazione dello stesso. Una comunicazione trasparente che illustri i numeri di quanto di più è stato fatto riguardo a controlli, ispezioni e sanzioni. La buona volontà è importante, i fatti concreti ed i numeri ancora di più.”