La riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’ampia porzione di territorio che abbraccia il sistema delle pinete litoranee di Marina di Ravenna e Punta Marina (fino a piazza Saffi), il sistema delle dune costiere e tutta la fascia retrostante gli stabilimenti balneari, per una lunghezza complessiva di circa cinque chilometri, è al centro del primo stralcio del più ampio intervento di riqualificazione dell’accessibilità e delle aree retrostanti gli stabilimenti balneari che interessa tutti i nove lidi ravennati, il cosiddetto Parco Marittimo.

Per quanto riguarda appunto tale primo stralcio, è stato appena approvato dalla giunta, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, il progetto definitivo, del valore di 5.845.000 euro.

Il progetto è stato realizzato, in stretta collaborazione con la struttura tecnica comunale, dal raggruppamento temporaneo avente quale capogruppo Agence Ter con sede a Parigi e mandanti Paisà Architettura del Paesaggio Stignani Associati srl, Studio Tassinari e Associati, Studio M.S.T.A. Studio Tecnico Associato, vincitore di un concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune.

Se il primo stralcio riguarda le località di Marina di Ravenna e Punta Marina, il secondo interesserà la riqualificazione dell’accessibilità e delle aree retrostanti gli stabilimenti balneari di Casalborsetti, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe, Lido di Savio; il terzo di Marina Romea e Porto Corsini.

“Si tratta di un progetto strategico per la riqualificazione di tutti i nostri lidi – commenta il sindaco Michele de Pascale – e per il rilancio del turismo balneare, tanto che abbiamo deciso di candidarlo al bando regionale per la promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione del distretto costiero.

Il progetto è molto ambizioso e vuole esaltare la peculiarità della nostra costa, ovvero avere un grande patrimonio ambientale, che deve essere messo in valore.

Siamo quindi consapevoli di trovarci davanti a una sfida, che è quella di coniugare sviluppo economico e sostenibilità.

La affrontiamo mettendo in campo un progetto di altissima qualità, che restituisce alla mobilità dolce l’area retrostante gli stradelli, e contemporaneamente lavoriamo a soluzioni alternative che potenzino adeguatamente l’attuale dotazione di parcheggi e il sistema di trasporto pubblico”.

La riqualificazione dell’accessibilità al mare

Il progetto prevede un percorso ciclopedonale largo 2,5 metri che corre continuo dietro gli stabilimenti stabilimenti balneari, adeguandosi al margine della pineta e adagiandosi sulle dune. Il percorso rispetta le caratteristiche del luogo e la morfologia esistente. La scelta dei materiali è stata dettata dalla volontà di preservare la naturalità dei luoghi, favorendo in primo luogo la permeabilità dei suoli e la presenza di elementi vegetazionali.

È prevista l’alternanza di due tipologie di materiale:

  1. a) percorsi in legno su passerelle che attraversano le dune e gli ambiti naturalistici in genere, realizzati su struttura sopraelevata al fine di rispettare l’evoluzione della naturalità del luogo, ma al tempo stesso facilitare l’accessibilità e la sicurezza anche alle persone con ridotta capacità motoria.
  2. b) percorsi con inerti naturali stabilizzati lungo i tratti in adiacenza alle aree di pertinenza agli stabilimenti balneari

I percorsi pedonali esistenti di ingresso al mare dalla viabilità principale asfaltata vengono anch’essi riqualificati con inerti naturali stabilizzati, in continuità con il percorso ciclopedonale parallelo al mare.

Attraverso la riconnessione delle dune con la pineta viene interrotta la viabilità carrabile oggi esistente. L’accesso alla spiaggia viene comunque garantito ai disabili, ai mezzi di soccorso e di pulizia della spiaggia, ai gestori e ai fornitori degli stabilimenti balneari e ai mezzi per la raccolta rifiuti.

La riqualificazione a parco dei nuovi ingressi ai bagni

In linea con il Piano dell’Arenile, la progettazione riconnette l’sistente ai nuovi interventi tramite una rimodellazione del margine della pineta e delle dune.

Questo, oltre alla riqualificazione da un punto di vista funzionale dell’area, permette di risolvere le problematiche di permeabilità dei suoli e di persistenza di aree di bassura che generano ristagni superficiali.

Punto di partenza è la realizzazione di un nuovo piano di calpestio, che raccorda le differenti quote altimetriche rilevate, e indirizza allo stesso tempo le pendenze verso aree preposte all’assorbimento delle acque piovane, salvaguardando gli stabilimenti balneari i cui piani di calpestio sono spesso ad una quota inferiore delle aree di riqualificazione. I materiali impiegati sono: ghiaie inerbite, inerti naturali stabilizzati, inerti legati con prodotti ecologici trasparenti.

Illuminazione

Alla viabilità di ingresso alla spiaggia e al nuovo percorso ciclopedonale longitudinale sarà affiancata un’illuminazione pubblica. Si mantiene la naturalità propria dell’ambiente litoraneo, dove la luce può configurarsi in modi differenti a seconda del punto in cui va inserita, senza appesantire. Il percorso ciclopedonale principale viene illuminatoattraverso la predisposizione di pali da 4 metri disposti tra loro alla distanza di 22 metri lungo il margine che fiancheggia l’area boscata alternati a quelli da 5 metri con doppia sorgente, in prossimità delle ampie aree di sosta a parcheggio (Marina di Ravenna e Punta Marina). Nelle zone di attraversamento delle aree naturali viene conservata la stessa tipologia di illuminazione con la finalità di segnalare le aree più nascoste del percorso, pur limitando al massimo l’interferenza della sorgente luminosa con la naturalità dell’area.

Percorsi di attraversamento della pineta

I tre assi trasversali di attraversamento della pineta sono pensati in punti strategici di connessione mare- piallassa – parcheggi.

Da nord a sud:

1) Il primo percorso si sviluppa lungo l’asse parcheggio del Marchesato – mare, intersecando viale Luigi Rava e viale delle Nazioni. Sarà quindi un percorso di grande utilizzo alla luce del ruolo strategico che tale parcheggio svolgerà nella politica di accessibilità automobilistica al mare.

2) Il secondo attraversamento crea un rapporto diretto tra piallassa Piomboni e mare: più corto rispetto agli altri, quasi totalmente esistente. Vertici del percorso sono, lato mare, l’accesso alla duna principale e al relativo tratto di spiaggia libera; lato piallassa, un punto di osservazione su uno spazio ora inaccessibile.

3) Il terzo percorso riconnette piallassa – parcheggio via Trieste – mare. La grande rilevanza del tracciato è data dalla centralità del parcheggio come nodo di accesso ai lidi ravennati. Il percorso permette di arrivare direttamente a piedi al mare.

Il progetto non prevede la realizzazione totale ex novo dei tracciati, ma i percorsi si adattano al tracciato sentieristico già presente all’interno della pineta e, dove mancanti, sono realizzati in terra battuta in linea con il Piano di Stazione del parco del Delta. Si svilupperanno nel rispetto delle specie arboree e quindi si piegheranno per evitare eventuali alberature presenti.

Le aree di riposo e l’arredo

Per una fruizione di spazi vegetati nel rispetto del delicato contesto esistente, è prevista l’introduzione di aree di riposo trasversali ai percorsi di attraversamento della pineta nella fascia più prossima al mare. Queste aree sono pensate come una soglia di accesso e connessione con la pineta: consistono in piattaforme in legno di 4,5 x 15 metri e 3,5 x 15 metri dotate di sedute. Le piattaforme rispettano l’alberatura esistente e si piegano o aggirano i tronchi presenti senza danneggiarli.

Una seconda tipologia di area di riposo, sempre in materiale ligneo, è situata a conclusione dei cinque percorsi che si estendono sulle dune. Intesi come “belvedere”, questi allargamenti di forma quadrata in conclusione ai percorsi sono dotati di una seduta che apre a viste verso il mare.

Infine è previsto un sistema di segnaletica che introduca al Parco Marittimo, accompagni la sua fruizione ma che possa svolgere allo stesso tempo una funzione didattica e di sensibilizzazione.

Elementi costitutivi del sistema paesaggistico

Gli elementi che costituiscono il sistema paesaggistico sono il perno del progetto. Le azioni progettuali toccano tre diversi ambiti: la pineta, le dune e lo spazio del nuovo fronte degli stabilimenti balneari

1)    La rigenerazione della pineta

Le tipologie e i criteri di intervento derivano e traggono insegnamento dalle esperienze pregresse condotte dall’ente gestore della Riserva Naturale Pineta di Ravenna, ovvero l’Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina. Vengono quindi assunti e fatti propri del progetto gli obiettivi selvicolturali e quelli di conservazione dell’habitat “Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster(Pino Domestico e Pino Marittimo)”. Per tutti gli interventi sono previsti sopralluoghi preliminari di dettaglio insieme ai Carabinieri Forestali, con i quali si è stipulato un apposito protocollo di collaborazione con l’Amministrazione per attuare questo progetto.

2)    La ricomposizione del sistema dunoso

Nella fascia retrostante gli stabilimenti balneari, il progetto prevede la “ricucitura” di alcune dune con la pineta, ovvero si riportano le quote della duna all’altezza del ciglio della pineta esistente, ripristinando così il rapporto originario di protezione tra questi due sistemi. Tali azioni favoriscono la loro ricostituzione, per garantire la continuità fra arenile, cordone dunoso, corridoio ecologico boscoso, rafforzando il sistema di protezione della pineta. La loro stabilizzazione e il consolidamento del nuovo assetto morfologico avviene attraverso la rinaturazione vegetazionale in particolare con formazioni di tipo arbustivo.

3)    Il sistema del verde

Il progetto del verde si sviluppa a partire da due intenzioni principali:

– prolungare e incrementare il margine della pineta, riconnettendola al sistema della duna, dove possibile

– definire una fascia verde che accompagni il percorso nelle zone retrostanti i bagni e inquadri gli accessi e le funzioni ad essi connesse. Le essenze scelte sono prevalentemente basse, erbacee, tra un’altezza di 30 centimetri e di 2 metri, con l’eccezione di qualche arbusto che può raggiungere i 4/5 metri. Nell’ottica di una varietà percettiva lungo il percorso, sono state identificate tre sequenze cromatiche, caratterizzate ciascuna da una scelta di essenze che nel periodo di fioritura assumono una certa colorazione, oltre che avere un peculiare colore di fogliame durante tutto l’anno. Partendo da nord, la sequenza rosa si sviluppa fino allo stabilimento balneare Cocoloco; la sequenza gialla, successiva, prosegue fino alla spiaggia libera in prossimità della duna più vasta; infine, la sequenza blu prosegue fino a Punta Marina. Nell’insieme, tutte le essenze scelte, sia per la vegetazione che caratterizza la pineta e il suo margine, sia per quella della fascia-giardino, sono tipiche dell’ecosistema litoraneo romagnolo e rispettano le specie autoctone, alimentando la biodiversità dell’area.