SGB scende a fianco dei lavoratori disabili sfrattati dal Comune di Ravenna

A breve il Comune di Ravenna sfratterà i dieci lavoratori disabili che gestiscono il parcheggio di Largo Giustiniano. L’amministrazione comunale ha deciso che ci saranno parcometri al posto dei lavoratori,  ha scelto i “sensori” al posto della sensibilità per il diritto al lavoro dei disabili.

Una decisione che pone fine ad un’esperienza di inserimento lavorativo delle persone disabili nata a fine degli anni 80, grazie alla determinazione di Novella Montanari, all’epoca presidente della Cooperativa San Vitale.

Novella, come assessore alla Sanità e Servizi Sociali a Ravenna negli anni ’70, collaborò con Basaglia e fu protagonista dell’istituzione dei servizi psichiatrici territoriali e dei servizi di riabilitazione per i disabili. Altri tempi, altri amministratori e altra sensibilità.

Chi firma questo comunicato ha collaborato con Novella ed ha iniziato la propria esperienza di educatore proprio nei parcheggi gestiti dalla Cooperativa San Vitale a Ravenna e Cervia.

In questi parcheggi, le nostre colleghe e colleghi disabili hanno conquistato cittadinanza, dignità e riconoscimento sociale. Non solo un lavoro utile ai cittadini, ma ancora di più la possibilità di tessere importanti relazioni sociali.

Il Sindaco dice che l’affidamento della gestione non poteva prevedere l’affidamento diretto alla Cooperativa, al più tutele per i lavoratori impegnati. Ma dove sono queste tutele se i lavoratori verranno sostituiti dai parcometri?

A Novella Montanari il Comune di Ravenna ha intitolato un teatro, ma ne ha dimenticato gli ideali che guidavano la sua azione di amministratrice locale. “L’importante, quando decidi qualcosa, è sempre simulare l’effetto che ha sulla vita concreta delle persone”, diceva Novella.

Come SGB ci mettiamo a fianco della  “vita concreta” dei lavoratori disabili del parcheggio di Largo Giustiano, in difesa del loro diritto al lavoro, contro chi ha deciso che la loro “vita” vale meno dei parcometri.

Lista per Ravenna

IL PROGETTO SCONOSCIUTO – Del progetto di riqualificazione del parcheggio Giustiniano, posto sul retro della basilica di San Vitale, il consiglio comunale non ha mai avuto notizia. Altrettanto è stato per la decisione della giunta comunale di affidare la gestione del parcheggio rinnovato ad Azimut spa, non più alla cooperativa sociale San Vitale, che l’aveva in carico da lunghi anni avvalendosi del lavoro “di dieci persone, tutte con disabilità, tutte con alle spalle percorsi di inserimento calibrati sulle loro abilità e caratteristiche” (così li descrive la presidente della cooperativa, Romina Maresi). Cosa bollisse in pentola non era un segreto, perché gli stessi ragazzi ne informavano da mesi gli automobilisti loro clienti. Ne eravamo stati messi al corrente da alcuni di loro, che lamentavano la perdita di un polmone di 318 posti auto utile ai “pendolari” che lavorano nel centro storico o nei dintorni del borgo san Biagio, per via della tariffa giornaliera favorevole di 3 euro, sostenibile anche per necessità d’uso prolungata e continuativa. In assenza di maggiori conoscenze, chiedemmo comunque al sindaco che al nuovo parcheggio fosse applicata la tariffa 5, l’unica che consente l’abbonamento mensile (a 25 euro).

IL MANCATO ACCORDO CON LA COOPERATIVA – Tutti i clienti con cui abbiamo parlato si mostravano affezionati agli aspetti umani del rapporto con i ragazzi. Nessuno poteva immaginare che il nuovo progetto venisse attuato dal Comune senza un accordo, o addirittura in disaccordo, con la cooperativa San Vitale, fiore all’occhiello della città per l’inserimento lavorativo dei disabili, affidataria di una numerosa serie di altri servizi comunali dove ne lavorano circa 200. È stata doccia gelata anche per noi apprendere dalla presidente della cooperativa che lunedì scorso, primo giorno di riapertura del parcheggio dopo il lockdown, avrebbe dovuto sgombrarlo entro dieci giorni. Avendone raccolto l’angosciato messaggio: “Lasciate alle persone che vi hanno lavorato finora la possibilità di essere ancora protagoniste. Noi possiamo aggiungere creatività, competenze e risorse. Confido che insieme al Comune possa nascere un progetto nuovo e meritevole di essere apprezzato dalla città”, ne abbiamo parlato personalmente con lei.

LA PROPOSTA DI PROJECT FINANCING – Abbiamo così appreso che la cooperativa si era proposta di assumere a proprio carico come impresa, con la formula del project financing, i lavori di riqualificazione del parcheggio, in cambio che le gliene fosse affidata la gestione per un numero di anni utile ad ammortizzare l’investimento. I ragazzi disabili sarebbero rimasti in servizio. Il Comune non avrebbe versato un euro. Del resto, la San Vitale aveva già dimostrato grandi capacità di realizzare progetti complessi e altamente innovativi a fini sociale e umanitari com’è l’ Albergo del Cuore di via Rocca Brancaleone. Non ci convince la risposta data ieri dal sindaco. L’affidamento ad Azimut (società che dipende dal Comune essendone proprietaria al 60%), senza gara specifica, non è dovuto, tanto meno irrevocabile. La proroga del contratto in scadenza con la San Vitale è un atto praticato normalmente dal Comune di Ravenna, anche con eccessi, ad ogni scadenza dei contratti di concessione dei propri servizi. Basti l’esempio della piscina comunale.

LE RICHIESTE DI LISTA PER RAVENNA – Di qui le richieste che rivolgo con urgenza al sindaco.

  • Fermare lo sgombro del parcheggio e prorogarne la concessione in gestione alla San Vitale fino alla dichiarazione di superamento dell’emergenza coronavirus (come sarebbe già stato consigliabile). Lo suggeriscono anche le disposizioni anti-virus.
  • Si rimetta in discussione non la riqualificazione del parcheggio, che è comunque indispensabile, anche per la sua messa a norma, ma il suo progetto di realizzazione, al fine di verificare la disponibilità della San Vitale a presentare formalmente la propria proposta, da valutare ovviamente secondo le norme di legge. Se è stato possibile per la piscina, potrà esserlo anche per un parcheggio, trattandosi peraltro di un progetto complesso, connesso (a quanto si è saputo informalmente) al restauro del tratto delle mura storiche a lato del quale è situato, da lì tracciando anche un percorso pedonale che arrivi, sempre sulle mura, alle Mura di Porta Serrata.
  • Non si lascino mai a spasso i dieci ragazzi, assicurando loro, senza rischiose interruzioni, un lavoro consono alle abilità di cui dispongono o che hanno maturato.