“Nella seduta del 29 marzo in Consiglio comunale è stata presentata una mozione da parte di Chiara Francesconi (PRI), Andrea Vasi (PRI), Daniele Perini (Lista de Pascale Sindaco), Francesca Impellizzeri (Ravenna Coraggiosa), Massimo Cameliani e Lorenzo Margotti (Partito Democratico) per chiedere all’amministrazione di sostenere in tutte le sedi la richiesta di riprendere le estrazioni nazionali di gas metano davanti alle nostre coste.

Risultato: hanno votato a favore 28 consiglieri (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Partito repubblicano italiano, Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, Lista per Ravenna, La Pigna, Forza Italia). Un solo voto contrario, quello del Movimento 5 Stelle.

Della serie: TUTTI ASSIEME APPASSIONATAMENTE

Proprio tutti, dal centrodestra ai pasdaran dell’oil&gas, come il PRI, e dal PD ai Coraggiosi.

Sì, proprio quelli che durante le elezioni, solo per raccogliere qualche voto ovviamente, chiedevano la chiusura della piattaforma Angela Angelina e parlavano di transizione ecologica e comunità energetiche.

Quelli che ancora oggi si presentano senza vergogna alle manifestazioni ecologiste che chiedono il totale superamento del consumo del fossile e l’utilizzo di energie alternative.

Ci racconteranno che in questo momento di crisi energetica che stiamo vivendo, a causa della speculazione su gas e petrolio e della guerra in Ucraina, il loro è puro buonsenso.

Stanno mentendo e illudendo la gente.

ENI e SAIPEM, per rimanere a casa nostra, sono multinazionali e ragionano come tali. TUTTO QUELLO che estraggono, ed estrarranno, lo metteranno sul mercato ai prezzi di mercato.

Le multiutility, come la nostra Hera, applicheranno sempre tariffe finali che gli garantiscano un ricavo congruo per gli azionisti (tra i quali, guarda caso, i nostri Comuni) e gli enormi extra profitti che stanno facendo rimarranno nelle loro casse.

Non illudetevi, le tariffe delle bollette non scenderanno, dovrete pagare tutto con la concessione della rateizzazione (“come è buono lei” diceva Fantozzi).

Lo scenario futuro torna a essere fosco: transizione energetica infinita e rimandata a “tempi migliori”, subsidenza ed erosione delle nostre coste come accettabile danno collaterale, secondo la loro logica.

E le energie alternative? Bei palliativi che useranno in qualche intervista e in qualche  convegno per fare un po’ di greenwashing, campo in cui sono veri maestri.

L’importante è che i fondi del PNRR che arriveranno, vengano dati a ENI, Saipem e Roca. Loro sanno bene come usarle, secondo la logica del mercato liberista e l’investimento sull’aumento della quota di  energie rinnovabili è l’ultima delle loro priorità.

Chi ci governa a tutti i livelli con tutti i partiti coinvolti (come si vede realmente dal voto del nostro Consiglio Comunale) non si pone il problema, guarda miopemente solo alla contingenza, ai voti e a fare gli interessi del mercato e dei poteri forti.

Ma al contrario di come vogliono dipingere il mondo ambientalista, solo qui c’è una vera visione di un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale, economico, occupazionale e sociale.

Questa è l’unica strada per uscire dalla crisi.

Per noi di Potere al Popolo a Ravenna la battaglia continua COERENTEMENTE e a TESTA ALTA.”

ASSEMBLEA territoriale di Potere al Popolo di Ravenna