“In occasione del 248° anniversario dalla fondazione della Guardia di Finanza, sono usciti i dati del loro bilancio operativo dal 1 gennaio al 31 maggio 2022.
  • Sono stati individuati 5.762 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco
  • Trovati nelle aziende 26.537 lavoratori in “nero” o irregolari
  • I controlli sul reddito di cittadinanza, svolti in collaborazione con INPS, hanno riguardato, in maniera selettiva, soggetti connotati da concreti elementi di rischio. Nel complesso, sono stati scoperti illeciti per 288 milioni – di cui 171 milioni indebitamente percepiti e 117 milioni fraudolentemente richiesti e non ancora riscossi – e sono state denunciate oltre 29.000 persone.
  • FRODI SUI CREDITI D’IMPOSTA: le attività investigative e di analisi sui crediti d’imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica (Bonus 110% e altri), svolte in collaborazione con l’Agenzia delle entrate, hanno permesso di accertare frodi per oltre 5,6 miliardi di euro
Questi sono 5 mesi di attività e sono a nostro avviso solo  la punta dell’iceberg.
Evasione diffusa, lavoro nero e grigio…
Analizziamo in specifico il dato incredibile delle frodi sui bonus pari (vogliamo rimarcarlo) a 5.6 miliardi di euro.
Da 2 anni non a caso assistiamo, in maniera funzionale al sistema del mercato liberista, alla speculazione selvaggia sui prezzi dei materiali, alla nascita di miriadi di imprese dal nulla e al tragico conto quotidiano di infortuni e omicidi sul lavoro nei cantieri.
Ma chi parla e denuncia questo? Noi, tra i pochi, lo facciamo fin dall’inizio.
In questo  paese il solo e unico problema è cancellare il reddito di cittadinanza: il male assoluto per il liberismo, la destra e gli imprenditori (frodi per 288 milioni di euro).
Certo gli abusi vanno puniti, ci mancherebbe, anche perchè sono fondi portati via a chi ne ha veramente necessità in una crisi socio-economica che colpisce duramente le fasce più deboli del paese.
Per eliminarlo sono tutti d’accordo con una campagna mediatica martellante: pensate alla litania “dei giovani sfaticati sul divano che rubano i soldi invece di lavorare”.
Ma chi ragiona sul fatto che gli stipendi dei precari e degli stagionali sono spesso a malapena al livello del reddito di cittadinanza  e che si pretendono orari e mansioni da schiavi silenti e ubbidienti.
Da anni si fanno solo leggi con l’obiettivo preciso di precarizzare e “balcanizzare”  al massimo il mondo del lavoro.  I salari del resto, anche per chi ha un lavoro regolare, sono fermi da 20 anni e pongono l’Italia agli ultimi posti in Europa.
Da anni proponiamo, oltre all’indicizzazione di stipendi e salari, di introdurre un salario minimo di almeno €10.00, cifra che alzerebbe lo stipendio in busta paga a oltre 5 milioni di lavoratori e lavoratrici.
(per firmare la petizione popolare
 https://poterealpopolo.org/salario-minimo-almeno-10/ )
Ora vediamo che il tema è diventato di moda anche tra altri soggetti politici (anche tra la finta sinistra di coraggiosi e piddini), se  la volontà è reale meglio tardi che mai.
Li vedremo alla prova dei fatti, di fronte all’inflazione alle stelle creata dalla speculazione (anche pre-guerra, non raccontiamoci balle) e alla grossa crisi sociale è fondamentale intervenire immediatamente.
Noi come Potere al Popolo sappiamo da sempre con chi stare e chi vogliamo rappresentare: i lavoratori e gli strati più deboli della nostra società.”
ASSEMBLEA territoriale di Potere al Popolo di Ravenna