“I capanni e la fruizione consapevole e rispettosa dell’ambiente attraverso la pratica della pesca e della caccia rientrano nella storia e nelle tradizioni del territorio romagnolo ed è incredibile come coloro che governano da decenni, persino nel mandato amministrativo 2011-2016 nel quale sono state regolamentate la questione  concessoria e quella edificatoria, non abbiano ancora concluso e neppure facilitato il percorso di riqualificazione di questi insediamenti. 

Vincoli, lacci e lacciuoli e la burocrazia rendono costosi e lunghi i tempi per coloro che intendono adeguarsi, per contro restano gli insediamenti fatiscenti di coloro che non hanno alcuna intenzione di poterlo fare. E su questo vorrei ricordare anche coloro che vorrebbero, ma non possono permettersi economicamente i complessi e costosi adeguamenti, denunciando come questo percorso sia ostativo nei confronti dei pensionati e di quelle persone che  con l’avanzamento dell’età perdobo quei pochi spazi di socialità e di aggregazione indispensabili per il “vivere bene”.

E mentre gli Assessorati coinvolti nei due mandati amministrativi successivi si impegnavano a mercanteggiare elettoralmente le scadenze di un regolamento inapplicabile, difficile e scritto da loro, lasciando agli uffici tecnici comunali la difficile gestione delle pratiche, ritengo quanto mai attuale ricordare l’importante iniziativa del 2023 con la quale si è faticosamente riusciti a far riconoscere a livello internazionale dalla FAO la pesca dei capanni nei fiumi e nelle valli romagnole come pratica artigianale e sostenibile inserendola anche nel Report distribuito in tutto il mondo (https://openknowledge.fao.org/server/api/core/bitstreams/3173e571-695e-4b8f-97bc-ee62e09a533a/content).

Vado a citare questo risultato, ricordando la presenza dell’allora Sindaco Michele De Pascale al quale va dato atto di aver riconosciuto l’importanza di questo appuntamento e ringraziando l’Istituto della Schola Piscatorum che contribuì all’iniziativa, non tanto per auto referenzialita’ nei confronti dell’associazione Assoraro che ha organizzato questa cosa e che mi onoro di presiedere, ma perché questo risultato aveva anche lo scopo di dare una opportunità agli enti preposti di  riprendere in mano le regolamentazioni e tentare di semplificare e di completare gli adeguamenti in virtù di questo riconoscimento oltre a quello della storicità, e conseguentemente facilitare l’attività degli uffici tecnici. Consentendo a questi ultimi anche la giusta connotazione a questi manufatti in quanto destinati a qualche ora di fruizione del territorio e non ad insediamenti abitativi o residenziali.”

Paolo Guerra (Area Liberale e candidato al Consigliere Comunale nella lista di Forza  Italia)