“Il viaggio è partenza continua” è il titolo della mostra di Daniela Brambilla che si inaugura sabato 20 ottobre prossimo, alle ore 18.00, al Museo Ugonia di Brisighella, nella piazzetta Porta Gabalo.

L’artista milanese espone nelle sale del museo brisighellese una serie di dipinti dedicati all’itinerario che, partendo dal territorio toscano di Volterra, suo luogo elettivo, giunge a Brisighella attraverso il passo della Colla, scoprendo e seguendo l’itinerario che viene chiamato la Strada di Dante.

Un lavoro che è anche un’esperienza personale e sentita, che le ha ispirato riflessioni sul territorio, il paesaggio, la natura, ma anche sul proprio lavoro d’artista.

Per questo la mostra è pensata come un intimo diario di viaggio mentale, che nel catalogo si presenta proprio in questa forma, arricchita da testi della stessa artista e da un testo introduttivo di Ferruccio Giromini (a2mani editore).

L’esposizione sarà visitabile, nei giorni festivi e prefestivi, dal 20 ottobre 2018 al 6 gennaio 2019, con i seguenti orari: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00; dal 1° novembre nei prefestivi la mostra sarà aperta solo al pomeriggio.

Daniela Brambilla ha iniziato ad appassionarsi al disegno fin dalla prima infanzia. Dopo essersi laureata, all’inizio degli anni ottanta, si è dedicata alla ricerca e produzione di immagini nel campo della comunicazione visiva e delle arti figurative, operando soprattutto con l’illustrazione, la decorazione e la scenografia, occupandosi inoltre di curare allestimenti fieristici, esposizioni e musei etnografici di piccole dimensioni.

Dal 1986 è coordinatrice del corso di Illustrazione e Animazione dell’Istituto europeo di Design di Milano, dove insegna Disegno della figura e Tecniche pittoriche.

Per la casa editrice Ikon ha pubblicato tre volumi di carattere manualistico sul disegno e la composizione, gli ultimi due tradotti in inglese e spagnolo dalla casa editrice Promopress di Barcellona.

Dai primi anni novanta ha iniziato a dedicarsi quasi esclusivamente alla pittura e all’insegnamento e, avendo trasferito in Toscana gran parte della sua attività e del suo tempo, è rimasta inevitabilmente rapita dal paesaggio locale e dalla sua grande e immortale bellezza.

Ha partecipata a molte collettive, a partire dai primi anni settanta, e dagli anni novanta in poi ha realizzato diverse personali in varie parti d’Italia.