La Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria tre uomini, B.A., 23enne cittadino algerino, P.B. e X.A. cittadini albanesi rispettivamente di 28 e 21 anni, per il reato di ricettazione in concorso.

L’indagine lampo, che ha impegnato le Squadre Mobili di Ravenna e Forlì, è iniziata ieri a Punta Marina con il rinvenimento di un’auto rubata, risultata essere il provento di un furto in abitazione commesso a Forlì martedì 4 dicembre scorso.

Nel pomeriggio di ieri, alcuni equipaggi formati dagli investigatori delle predette Squadre Mobili, si sono appostati con auto civetta nelle vicinanze dell’auto rubata.

Verso le 18.30 è sopraggiunto un uomo, poi identificato per P.B., che mentre stava per salire a bordo è stato bloccato dai poliziotti.

Alla scena hanno assistito altri due uomini, che verranno identificati per B.A. e X.A., i quali sono fuggiti a piedi all’interno della pineta abbandonando a terra alcuni oggetti, che risulteranno essere il provento di furti commessi in abitazioni di Ravenna e Cesena.

L’attività di indagine ha permesso agli investigatori di scoprire l’ubicazione del covo dei malviventi, individuato a poche centinaia di metri dal luogo del ritrovamento della predetta auto.

I poliziotti hanno fatto irruzione all’interno di un’abitazione, sorprendendo all’interno cinque persone, tra le quali anche i due fuggitivi.

All’interno della casa sono stati rinvenuti attrezzi da scasso, capi di abbigliamento, telefoni cellulari, tv al plasma, orologi, una macchina fotografica professionale e circa 2.000 euro in contanti, tutta merce verosimilmente provento di furti dal valore approssimativo di 10.000 euro.

Sono in corso gli accertamenti per identificare gli eventuali legittimi proprietari, vittime dei furti.

P.B. e B.A. sono risultati gravati da precedenti penali per reati contro il patrimonio, mentre X.A. è risultato incensurato.

P.B., non in regola con le norme sul soggiorno, è stato arrestato altresì per aver fatto rientro in Italia in violazione al provvedimento di divieto di ingresso prima dell’anno 2023.

Pertanto, i tre uomini sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria e su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna, accompagnati in carcere a Ravenna.