Omicidio Minguzzi. Riesumato il cadavere per trovare tracce di Dna utili alle indagini

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Questa mattina, nel cimitero di Alfonsine, è stato riesumato il cadavere di Pier Paolo Minguzzi.
La salma del giovane militare rapito e ucciso nell’aprile di 31 anni fa, e’ stata trasportata all’istituto di medicina legale di Pavia.
Là, su ordine della Procura di Ravenna, ciò che resta del corpo di Minguzzi sarà analizzato, con l’obbiettivo di individuare elementi da sottoporre all’esame del Dna, utili a fare chiarezza su ciò che accadde la notte tra il 20 e 21 aprile 1987, quando Pier Paolo, universitario e Carabiniere di leva alla caserma di Mesola, in provincia di Ferrara, venne sequestrato e poi assassinato.
Il suo corpo venne trovato il giorno seguente casualmente nel Po di Volano.
Saranno due illustri luminari il genetista Carlo Previderè e il professore emerito Giovanni Pierucci, entrambi dell’Università di Pavia, a cercare elementi utili alla indagini.
A giugno infatti il caso dell’Omicidio Minguzzi è stato riaperto con l’iscrizione di tre persone nel Registro degli indagati per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere in concorso: un 55enne, originario di Ascoli Piceno, che nel 87 era carabiniere nel ravennate, un 54enne siciliano e un 62enne di Alfonsine.