“Incoraggiare i prefetti ad attuare con celerità gli sgomberi e invitare i Comuni a censire gli occupanti abusivi, ripristinando la legalità e trovando soluzioni abitative alle famiglie con minori o persone fragili”. Lo chiede il consigliere regionale Gianluca Sassi (Gruppo misto), che in un’interrogazione alla Giunta porta l’attenzione sui numeri, in costante crescita, di morosità incolpevole: l’impossibilità di pagare il canone d’affitto in ragione di una consistente riduzione del reddito del nucleo familiare, dovuta ad esempio alla perdita del lavoro. “Nelle città del territorio regionale negli ultimi quindici anni- sottolinea Sassi- le cause di sfratto per morosità sono cresciute in misura esponenziale e la situazione sembra in continuo peggioramento”. A preoccupare il consigliere del Gruppo misto “più che la semplice morosità, soprattutto quando è incolpevole, sono le occupazioni abusive di persone non iscritte all’anagrafe, di cui non si conoscono le generalità, che assumono atteggiamenti non consoni alla convivenza civile in condominio e che comprimerebbero non solo le condizioni di vivibilità dei condomini ma le stesse libertà personali e i diritti degli altri assegnatari”. Una recente circolare del Ministero dell’Interno chiede ai prefetti di attuare con celerità gli sgomberi e invita i Comuni a censire gli occupanti abusivi in modo da acquisire un complessivo quadro della situazione e, in particolare, delle ricadute sul piano sociale e su quello della tutela dell’ordine pubblico. “La volontà del Ministero- rimarca Sassi- è di non far venir meno comprensibili azioni di solidarietà umana verso i nuclei familiari bisognosi di aiuto o in condizioni di fragilità”.

Per il consigliere del Gruppo misto, la Regione Emilia-Romagna sembra sostenere una linea similare a quella della circolare del Ministero, volta a liberare gli alloggi dall’occupazione abusiva in tempi brevi, in modo da ripristinare una situazione di legalità. Alla luce di questo Sassi chiede alla Giunta “come la Regione intenda supportare le attività del Ministero e quali iniziative s’intendono mettere in atto per trovare delle soluzioni per le occupazioni caratterizzate dalla presenza di nuclei familiari che hanno al loro interno persone con fragilità sociale o minori”.