Dopo che nell’area territoriale Darsena si è svolto il presidio di Forza Nuova e il contropresidio degli antagonisti/centri sociali di sabato scorso qualcuno e’ tornato al parco pubblico di via Pola/via Capodistria ed ha ben pensato di imbrattare uno degli stradelli del parco con le scritte ben visibili nella foto allegate.
Il parco di Via Pola / via Capodistria, dedicato e frequentato sopratutto da BAMBINI e spesso purtroppo al centro della cronaca cittadina per episodi di microcriminalità, ha anche un particolare scopo didattico essendo un parco di educazione stradale dove i piccoli utenti possono (o meglio potrebbero) cominciare a familiarizzare con i segnali stradali a bordo delle proprie biciclette in tutta sicurezza.
Il parco è spesso però spesso difficilmente fruibile a causa degli episodi e delle frequentazioni di cui sopra ma ora addirittura a terra, nel bel mezzo di uno dei vialetti, campeggia la scritta  “GLI UNICI STRANIERI FASCISTI NEI QUARTIERI” un atto di inciviltà, l’ennesimo, probabilmente opera degli stessi facinorosi che da mesi tappezzano la città imbrattando muri e muretti con epiteti antifascisti (via Oriani, piazza Ugo La Malfa e via Renato Serra ne sono solo qualche esempio).

L’estremizzazione e la banalizzazione di un tema importante e complesso come quello della contrapposizione ad OGNI forma di estremismo genera atti vigliacchi come questi, innescando un clima pesante ed intollerante che sfocia in questi metodi intimidatori e violenti. I cittadini ravennati hanno voglia e diritto di vivere in una città democratica ma non in una città tappezzata da inutili e facinorose scritte, per questo motivo per i fatti di via Pola sporgerò oggi stesso denuncia presso la Procura della Repubblica nella speranza che i colpevoli di tali incresciosi atti vengano identificati e conseguentemente sanzionati a termini di legge: non si possono tollerare ed accettare atti vandalici e intimidatori che fanno riferimento a situazioni delicate e complesse come queste, e noi amministratori dobbiamo essere i primi ad occuparcene, per tentare anche di smorzare i toni.

Inviterò al contempo il sindaco di Ravenna ad applicare. IN PRIMA PERSONA  l’ordinanza cosiddetta “antidegrado”, n. 1119/2008, che impone ai proprietari degli immobili di “curare la buona tenuta, il recupero, la manutenzione e la pulizia delle facciate e delle pareti esterne degli edifici o delle recinzioni prospicienti vie, piazze o altri luoghi aperti al pubblico” visto che stavolta il proprietario dell’immobile è il sindaco stesso, trattandosi di un bene pubblico e non privato.