In occasione del 76° anniversario della Liberazione sono stati affissi in questi giorni in cinque comuni della Bassa Romagna, tra i quali Bagnacavallo, grandi manifesti con immagini scattate dal pluripremiato fotografo lughese Lorenzo Tugnoli accanto a fotografie storiche delle città al termine della seconda guerra mondiale. Tutto ciò nell’ambito degli eventi Nel Senio della Memoria, che vedono anche la realizzazione di murales a cura dello street artist About Ponny lungo l’argine del fiume. Sono immagini per pensare alla liberazione e a tutti i bambini del mondo che nascono sotto le macerie.

«Le fotografie storiche ritraggono i danni della guerra in cinque comuni del comprensorio che si trovano lungo il corso del Senio. Ad ognuna di queste fotografie – spiega il premio Pulitzer e World Press Photo Lorenzo Tugnoli – abbiamo abbinato un’immagine dei conflitti della nostra contemporaneità. Paesi che in anni recenti hanno vissuto la devastazione della guerra: Iraq, Libia, Yemen, Afghanistan e Siria.

Questa associazione di immagini vuole portare l’attenzione sul fatto che in molti paesi la guerra è ancora una realtà, che estremismo e intolleranza continuano a produrre conflitti. Conflitti che creano profughi che alle volte vediamo arrivare anche da noi.

Per chiudere le ferite e appianare le divisioni create da una guerra spesso servono generazioni. Le differenze storiche e ideologiche fra un conflitto e l’altro sono certamente molto importanti – conclude Tugnoli – ma le conseguenze per la popolazione civile e i costi materiali e psicologici della ricostruzione sono sempre ugualmente pesanti.»

La foto di Tugnoli affissa a Bagnacavallo in via Mazzini è stata scattata in Libia nel dicembre 2017: un uomo raccoglie dei giocattoli abbandonati fra le macerie di una casa bombardata nella città di Sirte. Nel maggio 2016 è stata lanciata un’intensa campagna militare per riconquistare quella che al tempo era la capitale dello Stato Islamico in Libia. L’assedio è stato condotto da un gruppo di milizie per lo più provenienti dalla vicina città di Misurata e con l’appoggio aereo di una coalizione internazionale. La maggior parte della città è stata distrutta nella battaglia. Migliaia di ordigni inesplosi sepolti sotto le macerie hanno reso molto lento il processo di ricostruzione. Ad oggi questa parte della città non è ancora stata completamente ricostruita. Accanto alla foto contemporanea di Tugnoli c’è una foto storica scattata a Bagnacavallo nel gennaio 1945 dai canadesi che liberarono la città. Ci sono evidenti i segni della guerra sulla piazza centrale, dapprima intitolata al Re Vittorio Emanuele poi, dal febbraio 1944, a Ettore Muti. Soltanto dal febbraio 1945 si chiamerà piazza della Libertà.

Le iniziative, coordinate dall’associazione Primola di Cotignola, sono organizzate con la collaborazione degli assessorati alla Cultura dei Comuni di Bagnacavallo, Cotignola, Lugo,  Fusignano e Alfonsine, le Anpi di Bagnacavallo, Fusignano, Lugo e Alfonsine, l’Istituto storico della Resistenza e l’associazione L’Olmo di Masiera.