Nell’ambito del progetto dedicato all’ANIC, alle 18:00 di venerdì 31 marzo, al Teatro Rasi di via di Roma 39 a Ravenna, alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia verranno inaugurate l’installazione di Raniero Bittante e la mostra fotografica di Adriano Zanni.

L’installazione di Bittante Benvenuti all’ANIC, progetto artistico che nasce da una semplice frase di cortesia che l’ingegnere Enrico Mattei fece stampare sulla controcopertina del libretto consegnato ad ogni nuovo assunto – precedentemente esposto alla Manica Lunga della Biblioteca Classense – ritorna nel Ridotto del Teatro Rasi con un nuovo allestimento. Oltre ai timbri che recano impressi i pensieri e i ricordi di operai e dirigenti, i diagrammi di produzione dell’ANIC, i brevetti per marchio d’impresa e i nomi propri di chi ha testimoniato, ci saranno in aggiunta ulteriori elementi che rievocheranno le atmosfere che si respiravano nello stabilimento negli anni Sessanta. Il pubblico potrà estrarre dalle strutture i timbri, inchiostrarli e usarli per segnare alcune delle migliaia di fogli presenti sui tavoli. Nell’opera artistica di Raniero Bittante, da un lato lo spazio condiziona la percezione e determina i sentimenti, dall’altro le sculture e le fotografie diventano una sorta di proiezione ed estensione della realtà psichica.

Gli spazi del Rasi ospiteranno anche l’esplorazione fotografica della Ravenna post-Deserto Rosso realizzata da Adriano Zanni, fotografo, artista sonoro e field recordist, che qui presenta These important Years, una ricerca sul paesaggio urbano, sulle vedute delle città e sui loro aspetti meno noti ed esplorati. Un viaggio emozionale durato anni – e qui riportato in una cinquantina di scatti – che ha come punto di partenza l’infanzia, seguita dalla turbolenta adolescenza vissuta al Villaggio ANIC fino alla graduale uscita dal quartiere verso l’età adulta e la città, la Ravenna post Deserto Rosso.

E attorno all’ANIC si dipana anche lo spettacolo prodotto da Ravenna Teatro/Teatro delle Albe dal titolo Mille anni o giù di lì, che andrà in scena martedì 4 e giovedì 6 aprile al Teatro Rasi alle 21:00. Protagonisti l’attore Luigi Dadina, il fumettista Davide Reviati e il musicista Francesco Giampaoli, legati per storia familiare al petrolchimico ravennate. Lo spettacolo verrà raccontato lunedì 3 aprile, alle 18:00, al Mercato Coperto di Ravenna, in piazza Andrea Costa 6, nell’ambito del progetto Il teatro fa centro, realizzato da Reclam e Ravenna Teatro con il sostegno di Spasso in Ravenna per portare la voce del teatro nelle attività del centro storico. Incontri all’insegna del dialogo sugli spettacoli che andranno in scena nei palcoscenici del Teatro Alighieri e del Teatro Rasi durante la Stagione dei Teatri 2022/2023. L’appuntamento del 3 aprile vedrà la giornalista Federica Angelini, giornalista di Ravenna e Dintorni, in dialogo con Dadina e Reviati.

Con Mille anni giungerà a compimento il progetto che ha visto Ravenna Teatro collaborare con Coconino Press nel corso degli ultimi mesi e che vedrà, mercoledì 5 aprile, il senior editor Oscar Glioti in dialogo con Dadina e Reviati in occasione della matinèe riservata a studenti e studentesse del liceo artistico di Ravenna. Reviati, inoltre, parteciperà come assistente artistico al laboratorio di serigrafia aperto alla cittadinanza condotto da Marco Carsetti e Chiara Mammarella di Else Edizioni all’Accademia di Belle Arti di Ravenna il 3 e 4 aprile (tutte le informazioni su ravennateatro.com, si segnala che i posti sono in esaurimento). Il laboratorio si svolge grazie ad una collaborazione che vede la messa a disposizione, da parte dell’Accademia, del laboratorio di incisione in cui si farà lezione. “Accolgo con molto piacere questo progetto – osserva la direttrice dell’Accademia di Belle Arti di RavennaPaola Babini -: si tratta di una  collaborazione preziosa per l’arricchimento culturale e formativo dei nostri studenti che hanno aderito con grande entusiasmo”.

Giovedì 6 aprile verrà infine proposto, alle 18:00, l’incontro organizzato da Studio Doiz con Maria Martinelli e Marina Mazzotti dal titolo Antonioni. Deserto rosso e l’iconografia femminile. Un omaggio al maestro ferrarese che ha portato la Darsena di Ravenna sugli schermi di tutto il mondo, ma anche un modo per ricordare una delle massime interpreti del cinema italiano, Monica Vitti.

Orari di visita delle mostre: da lunedì a venerdì 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 e durante l’apertura per gli eventi del Teatro.