“Il Governo sta avallando con inaccettabile passività un’autentica patrimoniale sulla casa, derivante dall’aumento delle rate sui mutui. L’ultimo rialzo dei tassi deciso dalla BCE ha portato il costo del denaro nell’eurozona al 3,5%, il livello più alto dal 2008. La linea del rigore anti-inflazione sta portando conseguenze pesantissime per famiglie e imprese italiane, già alle prese con un’inflazione che nei prossimi mesi continuerà comunque a mordere, anche con bollette energetiche ancora elevate. Il Governo, però, non può restare inerte a livello europeo e interno: considerando durata e valore medio dei mutui in Italia, ovvero 26 anni e 140mila euro, le più penalizzanti condizioni dei tassi portano a una sorta di patrimoniale che oggi pesa in media per più di 60mila euro, se spalmata su tutta la durata del prestito. L’Esecutivo, nel pieno rispetto dell’autonomia della Bce, dovrebbe far sentire la sua voce contro questa assurda restrizione della politica monetaria, visti anche i profondi scontri tra falchi e colombe all’interno della stessa banca centrale. Sul fronte interno, invece, il Governo dovrebbe intervenire subito a tutela di famiglie e imprese schiacciate dal peso delle rate di mutui e prestiti. Il M5S ha depositato diverse proposte di legge in tal senso per recuperare risorse tassando gli extraprofitti di banche, compagnie energetiche, farmaceutiche e belliche per sostenere chi è più in difficoltà. Per ora nessuna risposta, mentre tante famiglie e tante imprese sono in ginocchio”. Così in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti, capogruppo pentastellato in Commissione finanze del Senato.