“Tanto di cappello all’onestà intellettuale del direttore generale dell’Asl Unica della Romagna Tiziano Carradori che oggi certifica quanto denunciato dalla Lega in questi anni sul collasso del sistema sanitario romagnolo. Il ‘caso’ è quello delle condizioni inaccettabili del Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna che lo stesso Carradori definisce ‘strutturali e datate nel tempo’. Segno che la propaganda sulla eccellenza della sanità regionale, profusa a piene mani dalla Regione Emilia-Romagna e dalle amministrazioni a guida PD, non è corroborata dai fatti e che si sarebbe potuto fare molto di più in termini di adeguamento delle strutture, se è vero, come afferma Carradori, che il Pronto soccorso ravennate è stato inaugurato nel 2012 già sottodimensionato rispetto alle esigenze del territorio”. Così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna. “Sul banco degli imputati, dunque, dovrebbero essere chiamati gli assessori regionali alle Politiche per la salute che si sono succeduti in questi anni per aver privilegiato tagli indiscriminati al sistema sanitario, penalizzando posti letto e personale, e aver rimandato i progetti di adeguamento di servizi indispensabili, arrivando inesorabilmente in ritardo.
Anche dal presidente Stefano Bonaccini ci aspettiamo un’assunzione, seppur tardiva, di responsabilità. Non solo perché ha sbertucciato la Lega quando i suoi esponenti gli hanno chiesto meno retorica autopromozionale e che le risorse destinate alla sanità romagnola fossero spese meglio, ma anche perché, durante il tour propagandistico effettuato negli ospedali romagnoli lo scorso ottobre, proprio a Ravenna Bonaccini si è dimenticato di mettere a nudo le problematiche dell’ospedale per enfatizzare risorse milionarie per investimenti che non si sa quando arriveranno e, tanto meno, quando progetti e lavori saranno realizzati.
Incommentabili, infine, le dichiarazioni del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, che si accorge oggi delle criticità ‘gravissime’ del Pronto soccorso e che, implicitamente, muove le stesse critiche della Lega all’operato dei vertici della sanità regionale. C’è da chiedersi dove siano stati e quale realtà virtuale abbiano visto i dirigenti e gli amministratori del PD fino a oggi”.