03/03/2018 – Scultura d’arredo, oggetti, vasi, soprammobili realizzati da importanti artisti torinesi, ma soprattutto statuette, in particolare raffiguranti donne, temi rurali e mitologici, favole, animali e buffi bambini. Fu la produzione della gloriosa Manifattura Lenci a cui il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza dedica la sua nuova mostra, a cura di Valerio Terraroli, storico dell’arte e docente universitario, e di Claudia Casali, direttrice del Mic, con la collaborazione di Stefania Cretella e Maria Grazia Gargiulo. 150 sculture che racchiudono la società degli anni Trenta in Italia, uno status symbol della borghesia, capace di competere con le maggiori manifatture ceramiche internazionali.