Venerdì scorso la prima giornata della Festa Repubblicana svoltasi a San Michele è stata dedicata al tema dei servizi portuali, del rapporto con l’Università e delle opportunità occupazionali da offrire alle nuove generazioni. Un centinaio tra operatori dello scalo, studenti e docenti hanno apprezzato gli interventi del Vice SindacoEugenio Fusignani, della professoressa Greta Tellarini, del Segretario Generale dell’Autorità Portuale Paolo Ferrandino e del Segretario del PRI Stefano Ravaglia.

All’economia del porto, ai passi avanti della formazione ed alle carenze di alcuni servizi si è riferita la relazione di Giannantonio Mingozzi, presidente del Terminal Container, società partecipata da SAPIR e CONTSHIP. “Università, ITIS e Ragioneria hanno fatto passi da gigante nel rapporto di collaborazione con le aziende del nostro scalo e le problematiche tecniche, amministrative e marittime sono ormai determinanti nella formazione di tanti diplomati e laureati; ma le 40 imprese che oggi collaborano debbono crescere nel numero e nelle offerte di opportunità di lavoro ancora esigue, nonostante nuovi master, corsi di perfezionamento e flessibilità dei contratti.

Ci vuole più coraggio e più orgoglio da parte di tutti noi affinchè l’entrata nel mondo del lavoro cresca fin dai prossimi mesi e garantisca un graduale ricambio generazionale fondato su giovani che hanno scelto il porto e le attività marittime per il loro futuro e che meritano quindi qualche ulteriore investimento e incoraggiamento”.

Mingozzi poi ha concluso riferendosi alla necessità di risolvere con urgenza le problematiche legate alla carenza di organico della Dogana di Ravenna ed alla mancanza di interlocutori negli uffici della Sanità Marittima del nostro porto. “Due servizi fondamentali, per i tempi di intervento e per il rispetto delle regole comunitarie affinchè si mantenga alta la competitività dello scalo; chiediamo il sostegno della Regione ed un intervento immediato dei Ministeri competenti perché sono a rischio i traffici di tutti i prodotti alimentari, ortofrutticoli e quelli destinati alle aziende manufatturiere, gestiti da linee mercantili che non vorremmo scegliessero altri scali in Adriatico”.