In alcune regioni italiane, la Lombardia in particolare, si sta consolidando l’utilizzo di treni alimentati ad idrogeno come soluzione di grande interesse per le tratte ferroviarie non elettrificate, per incentivare la decarbonizzazione e superare le automotrici con alimentazione a nafta, sottolinea Giannantonio Mingozzi; “sarebbe utile, per un pieno utilizzo della rete infrastrutturale italiana, che l’alimentazione ad idrogeno, che ormai ha superato la fase sperimentale, si aprisse anche alla logistica merci ed ai collegamenti ferroviari con i nostri porti valutandone le convenienze, per non dedicarsi unicamente al traffico passeggeri o privato”. E’ chiaro, continua il presidente del Terminal Container, che occorrono preliminarmente impianti di produzione e distribuzione dell’idrogeno in grado di servire i treni, per Ravenna ed il suo porto potrebbe essere un’opportunità di offerta logistica, “ma penso a questa nuova modalità anche con finalità turistiche, ad esempio per i collegamenti veloci tra Ravenna, Faenza e Firenze”. Va apprezzato il grande interesse e le iniziative in corso circa il Treno di Dante e la linea ferroviaria
Faentina, l’impegno di Trenitalia e di tutti i comuni che si affacciano sul percorso, le iniziative di Brisighella, Fognano, Marradi proprio legate a qual tipo di turismo, continua Mingozzi, “ma superati i tempi infelici che stiamo vivendo nulla ci impedisce di pensare oggi ad una linea che è poco elettrificata e quindi idonea a sperimentare proprio l’alimentazione ad idrogeno.  Essa consentirebbe tempi di percorribilità più brevi, minori rischi di inquinamento ed una novità, negli anni del tributo a Dante, di indubbio interesse turistico e commerciale”. Insomma, conclude Mingozzi, queste innovazioni “che entreranno in funzione ad esempio in Valcamonica e sono già ampiamente estese in Austria, Germania, Olanda ed altre aree europee, in Emilia-Romagna potrebbero trovare proprio tra Ravenna e Firenze un grado di ulteriore collaborazione e stimolare un primo confronto ai massimi livelli delle istituzioni regionali e locali con le Aziende Ferroviarie pubbliche e private, coinvolgendo anche l’Università con Scienze Ambientali e Ingegneria dei trasporti nonchè lo stesso Centro Ricerche di Marina di Ravenna, da poco rilanciato con una operazione consortile intelligente”.