Giannantonio Mingozzi, candidato dell’Edera, considera il prevedibile rincaro della bolletta energetica di luce e gas “una lezione per coloro che si ostinano ad opporsi all’utilizzo delle risorse energetiche italiane e dell’Adriatico, capaci di limitare lo strapotere dei Paesi produttori ed il rincaro dei prezzi e delle materie prime; se continuiamo ad illuderci che la transizione ecologica sia dietro l’angolo e non difendiamo con decisione le nostre imprese dell’off-shore, la cattura del Co2, gas e metano in produzione, idrogeno ed eolico, a farne le spese sarà sempre la bolletta, le famiglie e le imprese che la pagano!” Per quanto possa fare il Governo Draghi per abbassare tasse e costi dell’energia, noi continueremo ad importare il gas naturale dall’estero pur avendone grandi riserve in Italia: cosi non lavorano imprese e dipendenti, lo paghiamo di più e il trasferimento inquina, sottolinea Mingozzi. “E’ facile oggi pretendere che quel 40% di aumento venga scongiurato, ma quelle forze politiche e quei movimenti che si oppongono ad ogni provvedimento o concessione utile ad utilizzare le nostre risorse e combattere il ricatto dei prezzi, conclude Mingozzi, non possono dare la colpa alla congiuntura internazionale senza capire che il rincaro dei prezzi dipende anche dalla debolezza contrattuale dell’Italia, visto che non si sostengono quelle imprese ravennati capaci di affermarsi con nuove tecnologie in Europa e nel mondo”.