Tutte le parti sociali del settore edile della provincia di Ravenna, costituenti la Cassa Edile e la Scuola Edile – CPT (Ance Romagna, Cna Costruzioni Ravenna, Anaepa Confartigianato Ravenna, Legacoop Romagna, Agci Emilia Romagna, Confcooperative Rimini – Ravenna, Feneal Uil Ravenna, Filca Cisl Romagna, Fillea Cgil Ravenna) a seguito di un proficuo confronto in data 25 maggio hanno sottoscritto due importanti accordi per la ripartenza del settore, a seguito del blocco dovuto al contagio Covid-19, con un sostegno tangibile per imprese e lavoratori.

Valutando la situazione causata dalla pandemia come un evento di portata straordinaria che ha colpito fortemente tutto il sistema produttivo della provincia di Ravenna, in particolare il settore edile, e che ha creato forti difficoltà ai lavoratori e alle imprese, i rappresentanti delle aziende e dei lavoratori del settore – forti di un sistema bilaterale che, grazie a una gestione oculata nel tempo, gode di un buono stato di salute anche dal punto di vista economico patrimoniale – hanno definito uno stanziamento straordinario di mezzo milione di euro a sostegno dei lavoratori e delle imprese.

Lo stanziamento sarà così ripartito:

  • 200mila euro ai lavoratori – che a fronte delle ore di cassa integrazione hanno visto un forte ridimensionamento delle loro retribuzioni – come versamento da parte della cassa edile nel mese di giugno in proporzione alle ore fatte di cassa integrazione nei mesi di marzo e aprile; per un lavoratore sospeso dal lavoro con 9 settimane di cassa integrazione questo significherà ricevere un bonifico di circa 150 euro;
  • l’istituzione di una diaria straordinaria per i lavoratori del settore ricoverati per contagio Covid-19 di 30 euro al giorno fino ad un massimo di 50 giorni;
  • 200mila euro come sgravio contributivo alle aziende nei confronti della cassa edile, in considerazione delle difficoltà e dei costi aggiuntivi nella ripartenza per la gestione delle norme anticontagio per i mesi di giugno, luglio e agosto 2020;
  • 100mila euro come formazione gratuita messa a disposizione delle aziende e dei lavoratori da parte di ISPER-CPT (Scuola Edile della provincia di Ravenna) con particolare riguardo a studiare e approfondire percorsi di innovazione per supportare e incentivare una valorizzazione e innovazione dell’attività imprenditoriale improntata sui nuovi materiali, sulla rigenerazione urbana e sull’efficientamento energetico in ottica ambientale.

Oltre a questo, le parti hanno sottoscritto l’accordo di costituzione del comitato territoriale per l’applicazione e monitoraggio del protocollo anti contagio Covid-19 del settore edile della provincia di Ravenna definendo che è il CPT (Comitato Paritetico Territoriale per la salute e la sicurezza dei lavoratori costituito all’interno della Scuola Edile) allargato a tutte le parti sociali e agli RLST (Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza Territoriali) il soggetto deputato a tale compito, insieme alle norme di applicazione dei protocolli già definiti per l’edilizia.

“Le difficoltà del periodo non sono certamente superate con questi accordi, ma riteniamo – concludono tutti gli attori a rappresentanza del settore edile – di aver dato un contributo, anche grazie alle buone relazioni sindacali presenti nel territorio, alla ripartenza in sicurezza e nel segno dell’innovazione del settore anche in ottica ambientale. Nella nostra provincia l’esistenza di sistemi bilaterali consolidati nel tempo è un valore aggiunto importante. La Cassa edile è, infatti, stata fondata da più di 60 anni e svolge funzioni di mutualità e assistenza per i lavoratori e verifica contributiva nei confronti delle aziende, mentre ISPER-CPT, fondata nel 1949 è il centro di formazione e di promozione della cultura del costruire, della prevenzione degli infortuni e della sicurezza nell’ambiente di lavoro – sottolineano le presidenze dei due enti bilaterali –. Oggi siamo chiamati a dare seguito agli accordi delle parti sociali con un importante contributo economico che vuole essere anche di prospettiva a tutto il settore. Speriamo che il nostro sforzo sia da esempio e diventi un tratto che distingua le politiche messe in campo dalle istituzioni. Abbiamo bisogno di una ripartenza fatta di investimenti mirati nelle infrastrutture, nel recupero e nelle nuove costruzioni di edilizia scolastica e popolare, nella riqualificazione ambientale, nella rigenerazione urbana. Politiche e investimenti con tempi certi e veloci senza però tralasciare il controllo delle legalità e della regolarità normativa nei rapporti di lavoro. Questi tratti ci impegneranno anche in futuro”.