Su segnalazione di una cittadina, evidenziamo l’ennesimo progetto di abbattimento di alberi autorizzato dal Comune di Ravenna a nostro parere senza alcuna giustificazione. Si tratta di un bellissimo acero presente nel parcheggio comunale di via Bezzi gestito dalla Cooperativa San Vitale, che con la sua ombra protegge il prefabbricato in cui lavorano gli operatori del parcheggio. A giugno stava per partire l’abbattimento già autorizzato dal Comune. E’ stato provvisoriamente fermato da un’associazione ambientalista e da un consigliere comunale, prontamente attivatisi dopo la segnalazione, facendo valere il divieto di abbattimento, previsto per legge, durante la nidificazione.

Il verde urbano, lo scrive il Comune di Ravenna nell’articolo 1 del Regolamento Comunale del Verde, svolge importanti funzioni ambientali, urbanistiche e sociali, ed ha un notevole ruolo di educazione naturalistica e di miglioramento della qualità urbana. Attenuazione delle variazioni microclimatiche (temperatura, umidità, ventosità), depurazione dell’aria, produzione di ossigeno, attenuazione dei rumori, riduzione di inquinanti nell’atmosfera, difesa del suolo sono solo alcune delle funzioni svolte dalla vegetazione ed evidenziate nel Regolamento, che prosegue: “E’ pertanto indispensabile rispettarla come elemento di identità del territorio locale e come fattore determinante per la qualità della vita degli abitanti, conoscerla, censirla e monitorarla nel suo sviluppo, considerarla nelle scelte di trasformazione territoriale come elemento irrinunciabile per il paesaggio urbano, mantenerla quanto più possibile integra, incrementarla nel rispetto delle specie che caratterizzano il contesto locale siano esse autoctone o naturalizzate, curarla con le migliori tecniche fitosanitarie disponibili”.

Belle parole quasi sempre disattese nella pratica: pensiamo alle capitozzature selvagge – vietate da regolamento – di via Galilei, ai recenti ingentissimi abbattimenti in pieno periodo di nidificazione in via Bramante segnalati da Legambiente, e molto altro.

Anche per l’acero di via Bezzi il Comune di Ravenna ha previsto la morte. Motivo: presunti danni ad un muro di cinta e ad un cancello elettrico sostenuto da quel muro. Peccato però che il muro, facente parte del complesso per ambulatori ed uffici INAIL di viale Farini progettato nei primi anni 70 dall’architetto Roberto Palumbo, sia una solidissima struttura in cemento armato da 30 centimetri, intonata al possente aspetto “cemento a vista” del complesso e sicuramente dotata di fondazioni adeguate. Chiunque può verificare sul posto lo stato del muro e i presunti “danni”. Abbiamo interpellato un esperto in cura del verde, Federico Zalambani, titolare de “La Foglia Preziosa”. Così ci scrive: “Da una semplice valutazione visiva (VTA), l’Acer negundo, sebbene abbia subito parecchi anni fa interventi drastici a livello delle branche primarie, sembra godere di buona salute. Non si osservano lesioni particolari che possano portare ad un imminente cedimento nė sintomi di marciumi radicali o attacchi fungini. Tengo a ricordare che il verde ė un bene comune a cui una città non può rinunciare per motivi ormai noti e dimostrati che non sto nemmeno ad enunciare. Per il mio modesto parere la pianta, anche se cresciuta vicino ad un muro, non dovrebbe danneggiarlo, essendo questo stato costruito in cemento armato.” E prosegue: “Un intervento che invece tengo a segnalare ė la capitozzatura subita dalla quercia che si trova a una ventina di metri sempre nello stesso parcheggio. Mi chiedo quali motivi  abbiano portato ad una mutilazione ed un accanimento cosi feroce nei confronti di quella povera pianta.”

Domande che come sempre rimarranno senza risposta? Abbiamo inoltrato queste considerazioni al Comune, richiedendo che lascino vivere gli alberi – eventualmente effettuando una minima ed economica potatura – come chiesto dai cittadini, e rispettino per primi il Regolamento Comunale. Invitiamo tutti a segnalare casi analoghi per tutelare e proteggere il nostro prezioso patrimonio arboreo e la salute della nostra città.