Nel pomeriggio di ieri 9 giugno scorso, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino albanese poiché trovato in possesso di oltre tre chili di cocaina, occultata presso la sua abitazione di Massa Lombarda.

Nella medesima operazione sono stati indagati in stato di libertà altri due cittadini albanesi, nei confronti di uno dei quali sono stati sequestrati 172.000 euro in contanti.

Infatti, agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Ravenna e del Commissariato P.S. di Lugo, durante lo svolgimento delle quotidiane attività di contrasto ai reati inerenti gli stupefacenti, individuavano una Mercedes condotta da un uomo, poi identificato per I.M., cittadino albanese di 30 anni, disoccupato e residente a Massa Lombarda, che transitando in una zona commerciale del comune ravennate, sostava nei pressi di una bisarca con targa albanese in compagnia di un altro uomo, poi identificato per, A.T., 49enne cittadino albanese residente in Albania.

Le modalità dell’incontro tra i due uomini, durante il quale gli operanti notavano lo scambio di alcune borse, inducevano i poliziotti ad effettuare un controllo dell’autoarticolato che nel frattempo si era allontanato in direzione di Imola.

All’interno di un vano del cruscotto della bisarca, gli agenti hanno rinvenuto circa 172.000 euro di denaro contante, che era stato suddiviso in numerosi pacchetti di materiale plastico, in ordine ai quali l’autista non è stato in grado di fornire plausibili spiegazioni.

Pertanto, anche I.M. veniva rintracciato a Massa Lombarda presso la propria residenza e perquisito.

Lo svolgimento delle indagini e degli accertamenti effettuati sul posto permettevano di individuare nel predetto stabile condominiale, l’abitazione di G.T., cugino di I.M., ove veniva eseguita una ulteriore perquisizione che si concludeva col sequestro di oltre tre chili di cocaina, di materiale vario per il confezionamento della droga e di sostanza da taglio.

Per questi motivi, G.T., cittadino albanese di 29 anni, operaio incensurato, è stato arrestato e condotto in carcere a Ravenna.

Le indagini in corso sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Ravenna, con particolare riguardo alla provenienza e destinazione dell’ingente somma di denaro che nel contesto è stata sottoposta a sequestro preventivo ai fini dell’eventuale confisca.