“Nel contesto politico-istituzionale attuale, si ritiene opportuno ribadire un principio fondamentale: la politica ha come fine ultimo il servizio alla cittadinanza, da esercitarsi con senso di responsabilità, trasparenza e pieno rispetto del pluralismo democratico.

Tale servizio implica la necessità di adottare processi decisionali condivisi, evitando derive unilaterali che escludano il necessario confronto con le opposizioni, le quali non rappresentano un ostacolo all’azione amministrativa, bensì una componente essenziale per garantire l’equilibrio e la qualità delle scelte pubbliche. Le forze di minoranza svolgono un ruolo di controllo e proposta che, se valorizzato, può portare a soluzioni più eque, efficienti e orientate al bene comune.

Negli ultimi cicli amministrativi, era ampiamente previsto che Alessandro Barattoni sarebbe subentrato alla guida del Comune, mentre Michele de Pascale avrebbe proseguito la propria carriera istituzionale in Regione Emilia-Romagna e Stefano Bonaccini avrebbe avuto accesso al Parlamento Europeo. Sebbene tali passaggi siano stati pianificati con coerenza rispetto agli equilibri interni ai partiti, permane la legittima aspettativa da parte della cittadinanza che la nuova amministrazione comunale assuma un profilo autenticamente dialogico e attento alle istanze del territorio.

Il neo-sindaco Barattoni, nel pieno esercizio delle sue prerogative, si troverà da subito a confrontarsi con una serie di criticità generate da scelte pregresse. Il suo predecessore ha infatti accentrato su di sé una pluralità di incarichi politico-istituzionali che, pur essendo legittimi, hanno compromesso la capacità dell’amministrazione comunale di mantenere una presenza efficace e costante sul territorio, indebolendo il presidio istituzionale e rallentando l’attuazione di politiche urbane strutturali.

Particolarmente critica risulta la situazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, la cui presidenza risulterà vacante almeno fino al mese di ottobre. Tale vuoto istituzionale, unito all’assenza di una linea chiara e condivisa da parte del Governo centrale sulle nomine in discussione, rischia di generare una fase di paralisi strategica per uno degli asset principali della città. Si ricorda, a tal proposito, che il porto di Ravenna incide per oltre il 70% sul Prodotto Interno Lordo locale, e rappresenta un’infrastruttura strategica non solo a livello regionale, ma nazionale ed europeo.

Alla luce di quanto sopra, si rivolge un appello responsabile e costruttivo al Sindaco Barattoni affinché promuova una governance realmente partecipata, improntata al confronto interistituzionale e orientata a risolvere con prontezza le problematiche strategiche, a partire dalla gestione del sistema portuale, motore economico e occupazionale della città.

Solo attraverso un approccio inclusivo, tecnico e politicamente consapevole, sarà possibile ridare centralità alla funzione pubblica e restituire credibilità e slancio alle istituzioni locali.”

Maurizio Marendon