“Apprendiamo della nomina del Presidente Bonaccini tra i commissari straordinari per il nuovo rigassificatore a Ravenna; la fiducia del Presidente Draghi ha sicuramente dato risalto ad un progetto che cercherà, in parte e in via transizionale, di sopperire alle problematiche legate al rincaro energetico attuale. Auspichiamo che scelte così incisive vengano effettuate anche nei confronti del parco eolico Agnes, la priorità non si deve fermare alle esigenze imminenti ma deve pensare al futuro energetico sostenibile, così come chiediamo da anni. Devono tuttavia rimanere alti i livelli di guardia per la sicurezza, considerato il posizionamento del sito, presso la PIR (Petrolifera Italo Rumena) adiacente al ponte di raccordo tra Porto Corsini e la via Baiona che collega verso Ravenna.
Non dimentichiamoci della recente chiusura del rigassificatore in Texas, USA, della Freeport LNG, datata 9 giugno 2022, il quale chiuderà per un minimo di tre settimane dopo l’esplosione; l’incidente si è verificato presso l’isola di Quintana, fortunatamente non ci sono stati feriti gravi o morti.
Tuttavia i rischi peggiori in quel caso, sono stati scongiurati anche per la distanza dell’impianto da zone abitative limitrofe, mentre a Ravenna, la zona di stoccaggio lambirebbe tratti urbani e stradali densamente trafficati.
Non può passare in secondo piano che si tratta di un impianto ad altro rischio, sottoposto alla disciplina degli incidenti rilevanti e nella pletora dei rischi possibili annoveriamo il fatto che ci sono centinaia di migliaia di m3 di gas liquefatto che, tornato allo stato gassoso, aumenta il proprio volume fino a 600 volte.
Dobbiamo ricordarci inoltre che non si possono escludere imprevisti o malfunzionamenti, con perdite di gas e possibilità di esplosioni, così come non si può escludere eventuali urti durante le manovre della nave gassiera o di altre navi e natanti che gli passeranno vicino durante la navigazione lungo canale.
Sarà importante provvedere a costituire un perimetro di sicurezza attorno alla struttura per scongiurare il coinvolgimento della zona limitrofa in caso di criticità.La sicurezza deve rimanere sempre la priorità, così come la salvaguardia delle nostre coste e dei nostri mari.
Su questi principi il senatore Marco Croatti e il Movimento 5 Stelle Ravenna, ribadiscono come la risposta al futuro e alla indipendenza energetica non possa passare dall’estrazione e soprattutto sulla ipotesi di effettuare nuove trivellazioni.Inoltre il progetto Ccs (Carbon capture and storage) è stato proposto e riproposto più volte al vaglio dell’Unione Europeaper accedere ai fondi della Next generation Eu, ed è sempre stato bocciato; non possiamo avere la presunzione di utilizzare tecnologie per lo stoccaggio sotterraneo di CO2 che non danno garanzie di sicurezza e ritorni economici.

La transizione energetica rimane la nostra priorità.Così in una nota il Senatore Croatti e il Movimento 5 stelle di Ravenna.“