25/05/2018 – Venerdì 24 maggio si è tenuto un incontro dedicato alla riorganizzazione dell’Ausl Romagna, un aggiornamento rispetto ai cambiamenti apportati all’ospedale e al territorio di Faenza. Presenti il direttore Tonini, il Dott. Busetti, la Dott.sa Bianchin e il Dott. Tellarini, i sindaci dell’Unione della Romagna Faentina e molti consiglieri comunali dei vari comuni dell’Unione. Critico il commento del Movimento 5 Stelle all’incontro.
“Si è parlato dello stato di avanzamento del piano di riordino ospedaliero dell’AUSL Romagna. Attuato, come priorità, il taglio dei posti letto dell’ospedale di Faenza da 275 a 247. L’assunzione di 25 persone è ritenuta dalla direzione sanitaria soddisfacente per colmare le difficoltà di organico sui tre ospedali Ravenna-Faenza-Lugo, a fronte di 623 nuovi assunti negli ultimi tre anni dall’AUSL Romagna (Ravenna-Forlì-Cesena-Rimini).
Non ci sono, invece, misure per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e per sopperire ai tagli delle prestazioni effettuati nel presidio ospedaliero. Gli interventi a piano non sono stati completati e si brancola nel buio assoluto con le stesse problematiche di due anni fa.
Innanzitutto la Casa della salute che non riesce a svilupparsi come preventivato, anzi, non si qualifica neppure come Casa della salute, dal momento che non c’è la presenza di tutti i medici di base e l’ospedale di Comunità richiesto dal Sindaco non vedrà la luce.
Ricordiamo che a fronte di questo piano di riordino non vi è stato nessun studio di fattibilità e neppure la consultazione del territorio per conoscere le vere esigenze e le priorità dei cittadini; un progetto calato dall’alto, intera responsabilità di una classe politica che ha fatto leggi capestro (decreto Balduzzi) e congegnato interventi sconsiderati, come la creazione della più estesa AUSL del territorio nazionale.
A 7 anni dalla presentazione del progetto Casa Della Salute a Faenza, è ora il caso di rivalutare quel progetto, considerando ciò che serve effettivamente per migliorare qualità della vita dei cittadini.
Per il reparto di Ostetricia-Ginecologia e Pediatria, ci chiediamo come può migliorare, se vengono applicati solo tagli ai servizi e alle prestazioni, fino a rischiare di non garantire i Livelli Essenziali di Assistenza(LEA).
Anche i tempi di attesa per visite ed esami sul nostro territorio non rispettano i tempi imposti dalla legge.
Il mancato completamento delle azioni migliorative stanno causando un dispendio di risorse infinito e notevoli disservizi.
Ci auguriamo che le nostre critiche e considerazioni siano ascoltate, nonostante l’atteggiamento d’imposizione e la convinzione di adeguatezza che emana la dirigenza”.