Sulla vicenda del lupo che si aggira a Faenza nella zona della Lotras, nella giornata odierna il Presidente del consiglio comunale, Niccolò Bosi, ha voluto diffondere un messaggio ai molti faentini che lo seguono sui social network per tranquillizzare le persone e per trasmettere alcune raccomandazioni, onde evitare inutili allarmismi e divulgare corrette informazioni “per salvaguardare l’animale e la comunità (che al momento, al contrario della bestia, non corre alcun rischio, sia chiaro)”. Informazioni che arrivano direttamente dagli esperti del Parco della Vena del Gesso, da anni impegnati a studiare i comportamenti e mappare i lupi all’interno del parco stesso:
“Dalle immagini che abbiamo visionato relative all’avvistamento, possiamo dire che con buona probabilità si tratta appunto di un lupo. L’esemplare come potete notare è affetto da rogna ad uno stadio intermedio/avanzato (ma secondo il parere degli esperti non tali da pregiudicare la vita dell’animale). Questa patologia è una semplice parassitosi causata da un acaro e non è trasmissibile all’uomo o ad altri animali se non in particolari condizioni. Non è insolito che in questo periodo dell’anno, e fino alla fine dell’inverno, alcuni esemplari vengano avvistati girovagare in zone inconsuete, poiché questo momento coincide con un preciso avvenimento della vita dei lupi chiamato “dispersione”, in cui i subadulti lasciano il branco di origine alla ricerca di un nuovo territorio da occupare. Da qui, la leggenda dei “lupi solitari”: non esistono lupi solitari, esistono lupi che vagano da soli per determinati periodi di tempo. Il lupo in questione, probabilmente disorientato e non in perfetta salute, si è avvicinato alla zona urbana ma ciò non è in alcun modo indice di pericolosità. Potrebbero diventare al contrario pericolosi determinati atteggiamenti da parte dell’uomo, come la “caccia” all’individuo o al contrario il tentativo di avvicinarlo offrendogli cibo. Ci siamo già preoccupati di segnalare l’accaduto alle autorità di competenza e la speranza è quella che l’animale prosegua la sua rotta e si allontani autonomamente dai pericoli cittadini.
Quello che chiediamo è la massima collaborazione, pertanto evitiamo ricerche maldestre ed attendiamo con fiducia una risposta dalle autorità preposte.
Verrà monitorata la presenza dell’individuo così da scegliere la strada migliore da intraprendere.
Non c’è nulla da temere finché si rispetta la giusta distanza che deve intercorrere naturalmente fra uomo e fauna selvatica.
Il lupo non è un cane, pertanto non va trattato come tale, ma non è nemmeno un leone affamato pronto a sferrare l’attacco, per cui seguendo il buon senso crediamo si possa risolvere presto questo inconveniente.
Mi raccomando, qualsiasi segnalazione è importante, ma soprattutto NON ALIMENTATELO e NON TENTATE APPROCCI.
Ricordiamoci inoltre che la specie Canis lupus è alla rinconquista dell’intero areale peninsulare, pertanto la convivenza con questi avvistamenti sarà doverosa (e indubbiamente le segnalazioni più frequenti)”.