Una breve cerimonia, con la deposizione di una corona alla lapide che si trova sopra la piccola porta secondaria della Rocca Estense e che ricorda i nomi e i cognomi dei 26 lughesi deportati e sterminati dei campi di concentramento nazisti.

Il Comune di Lugo ha voluto onorare anche in questo modo il 27 gennaio, Giorno della Memoria, con una commemorazione che ha visto la partecipazione del sindaco Davide Ranalli e dei componenti della giunta, del rabbino capo di Ferrara Rav Luciano Meir Caro che è cittadino onorario di Lugo, di rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, dell’Anpi e dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine.

“Viviamo in un mondo che avrebbe molto bisogno di speranza ma deve ancora fare i conti con barbarie, inciviltà e con i venti di guerra in Europa – ha detto il sindaco Ranalli – . È molto triste che ci sia ancora chi nega l’esistenza della Shoah ma il senso di questo nostro ritrovarci, seppur condizionato dalla pandemia, è quello di continuare a alimentare la speranza e per questo siamo qui”.

Rav Caro ha recitato una preghiera per la memoria delle persone trucidate e ha ricordato come la Shoah sia un fatto “indicibile”. “Per qualcuno la Shoah è stata il momento del silenzio – ha detto – il silenzio delle vittime e di quella parte del mondo libero che non ha alzato sufficientemente la voce, il silenzio di chi doveva parlare e non l’ha fatto”. 

 Gli appuntamenti del Comune di Lugo per il Giorno della Memoria proseguono con le mostre in corso, alla Biblioteca Trisi e alle Pescherie della Rocca, con le presentazioni di libri e la seduta dedicata del Consiglio Comunale il prossimo 3 febbraio.