“Salta l’appuntamento atteso da tantissimi lughesi con il Carnevale del Ghetto. Non ci sono le risorse economiche per fronteggiare le spese organizzative. Dopo aver presentato all’amministrazione comunale domanda di contributo per l’annuale manifestazione del carnevale del Ghetto, un contributo quantificato in 5.000 euro, per poter coprire le spese derivanti dall’organizzazione, la stessa amministrazione comunale, riunitasi in data 13 febbraio  ha ritenuto la proposta non fattibile” dichiara così l’Associazione Rione Ghetto di Lugo.

“Un chiaro segnale che la festa da tanti anni organizzata dal Rione, e trasferita in piazza negli ultimi anni, con la collaborazione della Pro Loco, non è fra le priorità del Comune. Tra gli organizzatori del Carnevale figura, infatti, anche la Pro loco di Lugo, che negli ultimi anni ha sempre coperto le spese con i propri fondi, derivanti dalle varie manifestazioni e dal contributo comunale, ma per l’edizione 2020 – ci ha fatto sapere il presidente Cavolini – la Pro Loco non è in grado di erogare fondi in quanto ha a sua volta subito ingenti tagli e gravi mancanze” spiega il Rione Ghetto.

“E’ di fine 2019 infatti la notizia che il Comune ha decurtato del 90% i fondi destinati alla Pro Loco di Lugo, passando da 10.000 euro a 1.000 euro, nonostante i suoi volontari abbiano mantenuto la parola organizzando tutti gli eventi previsti per il 2019, e ciò ha generato una serie di eventi a catena, tra cui l’annullamento dell’evento della Befana, e non ultimo la non disponibilità a poter appoggiare economicamente il Carnevale del Ghetto. Evento, quest’ultimo, che era stato volutamente trasferito nel centro storico della città, anche con il benestare dell’allora amministrazione comunale, per far si che potesse diventare la festa di tutta Lugo e non solo di un quartiere” continua il Rione Ghetto.

“Siamo molto rammaricati e amareggiati. Vedere tanti genitori dispiaciuti sapendo di non poter portare i propri figli in piazza a festeggiare il Carnevale ci fa male, ma non abbiamo rimedi per sopperire a queste mancanze economiche” conclude l’Associazione.