È in partenza la nuova campagna degli scavi archeologici al castello di Zagonara di Lugo. Le nuove operazioni estenderanno la ricerca alle zone intorno alla chiesa, per ampliare la conoscenza della topografia di questo sito archeologico fino alle strutture fortificate del castello e scoprire le fasi anteriori alla sua costruzione, datata dalle fonti scritte al XIII secolo.

La nuova campagna è stata presentata in conferenza stampa martedì 17 luglio, nella sala giunta della Rocca; per l’occasione sono intervenuti Fabrizio Casamento, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Lugo, Marco Cavalazzi, responsabile degli scavi, e Giovanni Valentinotti del Comitato per i beni culturali.

“La campagna dello scorso anno ha riscosso un enorme successo di pubblico conseguendo notevoli risultati scientifici – ha dichiarato l’assessore Fabrizio Casamento -. I cittadini, lughesi e non solo, con entusiasmo hanno partecipato alle fasi di scavo, all’open day, ove hanno avuto l’opportunità di vedere personalmente gli scavi, e alla conferenza conclusiva, alla sala del Carmine. Un grande interesse per approfondire la conoscenza storica del proprio territorio e delle persone che vi hanno abitato. La nuova campagna di scavi proseguirà quella scorsa, con l’impiego con un gran numero di archeologi e per un prolungato periodo di tempo. L’Amministrazione comunale ha prodotto uno sforzo considerevole per organizzare la logistica, fornendo le risorse per gli scavi e il materiale di cantiere, e coordinando la partecipazione dei numerosi sponsor. È nostra intenzione proseguire su questa strada, continuando a condividere con la cittadinanza i risultati che si otterranno”.

Marco Cavalazzi ha illustrato i risultati ottenuti fino ad oggi e quelli attesi. Il castello di Zagonara, distrutto nel XV secolo durante gli scontri tra l’esercito della Repubblica Fiorentina e quello della città di Milano, ha numerose potenzialità di ricerca. Si tratta infatti di un vero e proprio borgo fortificato, che, sulla base della cartografia storica e dei dati archeologici, si estende su quasi sei ettari.

Giovanni Valentinotti ha invece sottolineato come la scoperta e la conseguente corretta valorizzazione di nuovi siti e reperti archeologici possa fornire occasioni di promozione del territorio, anche dal punto di vista turistico.

Le indagini di scavo nel castello di Zagonara sono iniziate nell’estate dello scorso anno, come prosecuzione di un’indagine archeologica che il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna ha iniziato nel 2009 nella bassa pianura ravennate, sotto la direzione scientifica del professor Andrea Augenti e il coordinamento del professor Marco Cavalazzi. Nel corso degli anni il territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna è stato oggetto di una serie di campagne di ricognizione di superficie per mappare il patrimonio archeologico del comprensorio, realizzare carte di distribuzione dei siti archeologici e ricostruire l’evoluzione del popolamento rurale dall’età romana a oggi.

Dal 2009 a oggi si sono alternate quattro campagne di ricognizione di superficie, che hanno interessato i territori di Lugo, Conselice, Fusignano e Bagnacavallo, indagando 62 km quadrati dei 115 previsti, con una stima di poco più di 15 km percorsi da ogni archeologo al giorno e un totale di 8.800 km percorsi dall’intera equipe nei quattro anni del progetto. Alle indagini hanno preso parte più di 70 archeologi tra studenti, laureati, dottorandi e ricercatori; sono stati inoltre individuati 53 siti archeologici prima del tutto sconosciuti, con un incremento del patrimonio archeologico noto del 700% circa. Le ore lavorative svolte in totale nella fase di ricerca sul campo sono state 6.400, mentre sono 2.980 quelle riferite in fase di rielaborazione dei dati raccolti in laboratorio. Sul tema sono anche stati prodotti una decina di articoli scientifici, diverse tesi di laurea, decine di opuscoli o poster divulgativi e organizzati o in corso di programmazione percorsi didattici nelle scuole del territorio.

Nella prima campagna di scavo archeologico sono stati indagati più di 350 mq in sei settimane di lavoro con un’equipe di 16 archeologi. Sono stati inoltre raccolti più di 5500 reperti archeologici, in particolare composti da ceramiche e altri reperti di uso domestico con una datazione che va dal I secolo avanti Cristo fino all’età rinascimentale e moderna. I risultati dello scavo dell’estate 2017, che aveva inizialmente l’obiettivo di valutare le potenzialità archeologiche del sito, hanno permesso di portare alla luce strutture di grande interesse storico, come le strutture della chiesa del castello di Zagonara e di Sant’Andrea, nota nelle fonti a partire dagli inizi del XI secolo.

Le indagini archeologiche svolte dal 2009 sono state possibili grazie all’appoggio di alcuni enti promotori e partner finanziatori, come i comuni di Lugo, Conselice e Fusignano, la Fondazione Flaminia di Ravenna, la Fondazione Cassa di risparmio di Lugo, la Cna della Bassa Romagna e il Centro di studi sulla Romandiola nord occidentale.

Lo scavo dello scorso anno è stato realizzato con il sostegno del Comune di Lugo e del Comitato per lo studio e la tutela dei beni storici del Comune di Lugo, a cui poi si sono affiancate numerose realtà locali, come il Gruppo Villa Maria, le associazioni di categoria Cna Ravenna, Confesercenti, Confartigianato e Confcommercio, l’Agenzia di Davide Staffa, TavolAmica, Cevico, la Pia Fondazioni Fabbri, la parrocchia di Zagonara, Deco Industrie, Drone Sound di Lugo, Monitor the Planet, l’associazione Nordic Walking della Bassa Romagna, il Fai, il Centro di studi sulla Romandiola nord occidentale e l’associazione Storia e memoria della Bassa Romagna. Si ringrazia per la disponibilità Giovanna Ricci proprietaria del fondo agricolo in cui si trova il sito di Zagonara e l’affittuario Mauro Farolfi.