Il 19 giugno all’ANTICO PORTO DI CLASSE

Ore 20 Presentazione del libro Inter 110 – Noi siamo fratelli nel mondo

Mercoledì 19 giugno, alle ore 20, all’Antico Porto di Classe, presentazione del libro Inter 110 Noi siamo fratelli del mondo con Gianfelice Facchetti. Sottotitolo della presentazione “e quindi uscimmo a riveder le stelle”: quale migliore citazione dantesca per festeggiare il ritorno dell’Inter in Champions League! Ovviamente a Ravenna, città che ha accolto il Sommo Poeta dopo l’esilio da Firenze. Per celebrare i 110 anni dalla fondazione della squadra milanese, questo volume ripropone i momenti salienti, i personaggi fondamentali, calciatori, allenatori e presidenti che hanno reso indimenticabili questi primi 110 anni di storia. 110 anni memorabili, suddivisi in 11 capitoli (come il numero dei giocatori) che ripercorrono queste straordinarie 11 decadi.

ore 21 ERAVAMO QUASI IN CIELO di Gianfelice Facchetti e Marco Ciriello con Gianfelice Facchetti e Ottavo Richter Trio

scene e costumi Vittoria Papaleo

figurine e immagini di scena Fabrizio Melegari

disegno luci Matteo Cavenaghi

“C’è una storia che tenevo nel cassetto da tempo, quella dei Vigili del Fuoco della Spezia che vinsero il campionato di guerra nel 1943-44 battendo il Torino di Vittorio Pozzo e Valentino Mazzola. In mezzo al Paese spaccato in due dallo sbarco degli Alleati, si riuscì comunque a disputare il torneo dell’Alta Italia, una competizione a cui parteciparono tante squadre di calcio tra le più blasonate. Tra le compagini meglio attrezzate per la vittoria finale si fece strada la squadra dei pompieri guidata da Ottavio Barbieri, allenatore di un gruppo di atleti sottratti così all’obbligo di leva dopo essere diventati allievi volontari. Poiché Spezia fu una delle città più bombardate d’Italia, avere Vigili del Fuoco in più anche solo in servizio temporaneo avrebbe fatto comodo. Eccoli dunque: Bani, Persia, Borrini, Amenta, Gramaglia, Scarpato, Rostagno, Tommaseo, Angelini, Tori, Costa. Ragazzi forti e fortunati, messi in salvo dal calcio grazie a piccoli privilegi, sempre in trasferta su un autobotte ma che alla fine, in un giorno di allarmi aerei, divennero campioni. Mentre dal cielo piovevano bombe, sfiorarono la gloria con le dita.”