Il Comune di Ravenna si è meritato il triste primato del massimo consumo del proprio territorio agricolo o comunque vergine, contribuendo con ciò ad aggravare gli effetti disastrosi dei cambiamenti di clima. Pesanti sono state anche la direzione e la gestione urbanistica del territorio in generale. Partendo dal fatto che la nostra lista si è caratterizzata, nell’arco del mandato 2016-2021 in scadenza, sotto il governo della Giunta De Pascale, come il movimento politico che più ne ha combattuto le decisioni scriteriate in campo ambientale, nettamente alternativa è la risposta che diamo a questo andazzo, in vista del prossimo mandato elettorale, col nostro programma 2021-2026.

Punto fondamentale è la ferma volontà di porre uno stop reale al consumo di suolo. Abbiamo combattuto, a lungo solitariamente, i famigerati piani urbanistici ex art. 18 che hanno cementificato e continuano a cementificare centinaia di ettari di terreni sottratti alla destinazione agricola. Diciamo ora no a nuove lottizzazioni edilizie, con relative speculazioni immobiliari, determinati invece ad agire, sul piano urbanistico col riutilizzo, ammodernamento e completamento dell’edilizia esistente. Intendiamo soprattutto cancellare i cosiddetti “AVN” (Ambiti di Valorizzazione Naturalistica), specie di cementificazioni mascherate all’assalto degli ultimi lembi di territorio ancora naturali, quasi tutti sul litorale, il luogo più pregiato, ma anche più fragile. La costa deve essere mantenuta libera. Stop anche alle edificazioni in zone sottoposte a vincoli idrogeologici assolutamente inidonee ad essere cementificate.

Sulle nuove aree logistiche portuali ricordiamo le molte aspre battaglie di Lista per Ravenna sulla cementificazione dei terreni agricoli tra via Canale Molinetto e Porto Fuori, come pure, in seguito, sui terreni agricoli nella zona di via Romea Nord. Restiamo fermi sulla posizione che lo sviluppo della logistica portuale in funzione del progetto di nuovo Hub portuale connesso all’approfondimento dei fondali fino a -12,50 metri, si svolga entro il perimetro urbanistico del porto delimitato, sul lato destro del Candiano, dalla via Canale Molinetto.

Sul fronte delle spiagge, nostro obiettivo principale è di opporci ad ogni progetto che rischi di aggravare il fenomeno mortale della subsidenza ed erosione del litorale, al contempo difendendo gli abitati e le aree retrostanti con progetti atti ad evitarne maggiori compromissioni. Pensiamo all’ingressione del cuneo salino, alla possibilità che in un futuro non troppo lontano certe linee di costa potrebbero essere cancellate dall’avanzamento e dall’innalzamento del mare. Vogliamo tutelare con la massima cura le nostre aree umide costiere, che rappresentano una formidabile difesa rispetto a questo fenomeno drammatico, oltre ad essere un patrimonio ricchissimo di biodiversità. Sarà una sfida importante e difficilissima alla luce dei cambiamenti climatici in atto, a cui non ci sottrarremo.

Anche l’abbassamento del suolo in generale e le alluvioni, con il rischio esondazione di fiumi e canali, sono fenomeni ai quali intendiamo fornire una risposta efficiente, di concerto con le altre istituzioni competenti.