Una giornata particolare per Faenza che per la prima volta, a causa dell’emergenza sanitaria, ha dovuto svolgere le celebrazioni della Liberazione della città, avvenuta il 17 dicembre del 1944 grazie alle truppe dell’esercito Alleato, in forma statica e senza la presenza della cittadinanza. Le iniziative hanno avuto inizio alle 8.30, quando il sindaco Massimo Isola e il presidente del Consiglio comunale, Niccolò Bosi, assieme ai rappresentanti di alcune associazioni, delle forze dell’ordine e della polizia locale dell’Unione, hanno reso omaggio ai caduti in diversi punti della città dove erano state deposte alcune corone.

Si è partiti dalla lapide al fianco dello scalone del Municipio, dedicato alle vittime civili di guerra e successivamente ci si è trasferiti sotto la torre dell’orologio dove una lapide ricorda i caduti della resistenza e per la libertà. Le autorità si sono poi spostate alla chiesa di Sant’Agostino. Qui don Mattia Gallegati ha celebrato una funzione religiosa in memoria dei caduti. Al termine della messa le autorità si sono ritrovate in via Cavour, dove si trova la lapide che ricorda i soldati indiani Sikh caduti nei giorni della liberazione della città. Al Faenza Commonwealth War Cemetery, in via Santa Lucia, le autorità hanno invece reso omaggio alle vittime cadute per la libertà dei faentini. Il sindaco Massimo Isola ha poi tenuto un breve discorso trasmesso in diretta Facebook, nel quale ha ripercorso i giorni della liberazione di Faenza e il sacrificio di tanti giovani che lottarono per liberare la città e l’Italia intera dall’oppressione nazifascista; il video è pubblicato sulla pagina ufficiale del Comune di Faenza assieme a un breve collage di immagini dell’Imperial Museum di Londra, scattate dai soldati delle truppe Alleate nei giorni successivi al 17 dicembre. Alle 12 infine, dal loggiato di Palazzo Manfredi, è risuonata la sirena che una volta era installata in piazza, e che annunciava ai faentini gli imminenti bombardamenti.