Pubblichiamo la lettera aperta inviata dal consigliere Ancisi, al Prefetto, al Sindaco di Ravenna ed al presidente del Consiglio comunale di Ravenna

“La festività nazionale del 25 aprile celebra la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista. A decorrere dal 21 marzo scorso, Malva, l’associazione degli ucraini a Ravenna, ha lanciato, insieme al centro di cittadinanza attiva di questo Comune, una nuova raccolta di materiali utili al sostegno della popolazione ucraina, che, similmente alla popolazione italiana di allora, sta subendo un’aggressione feroce da parte del regime russo. Il 26 e il 30 marzo scorsi, l’associazione Malva stessa ha recapitato ai capigruppo delle liste di partito e di quelle civiche che compongono il Consiglio comunale di Ravenna il messaggio di posta certificata intestato alla Festa della Liberazione e corredato da altre 85 firme, di seguito integralmente riprodotto.

“Con la presente le vorremmo illustrare una proposta relativa alle celebrazioni ufficiali del 25 Aprile, nonché a tutte le iniziative di riflessione e discussione legate a tale ricorrenza. Riteniamo che l’aggressione e l’occupazione russa nei confronti dell’Ucraina abbiano notevoli affinità con quanto operato dal nazifascismo durante la seconda guerra mondiale, sia in Italia che in altri Paesi europei. Il regime di Putin presenta evidenti punti di contatto con le ideologie nazifasciste e proprio per questo riteniamo oltraggioso l’uso strumentale di un inesistente “nazismo ucraino” al solo scopo di giustificare l’invasione, quando il “denazificatore” Putin è stato per anni (ed è tuttora) uno dei massimi punti di riferimento dell’estrema destra. La lotta di resistenza del popolo ucraino è la lotta di chi non vuole cadere nelle mani di una dittatura ma vuol restare libero all’interno dell’Occidente, come è avvenuto per il nostro Paese dopo la Liberazione. Per queste ragioni riteniamo importante dare spazio alla comunità ucraina nelle iniziative legate al 25 Aprile, come occasione per informare le persone di quanto sta avvenendo, tenere alta l’attenzione e contrastare le bufale della propaganda russa. Chiediamo di far parlare esponenti degli ucraini in Italia e dei rifugiati. Portando testimonianze non solo delle devastazioni della guerra ma anche della realtà dell’occupazione russa e della brutalità del regime di Putin, dimostriamo solidarietà ad un popolo invaso, bombardato e saccheggiato, che invece di essere soggiogato dalla Russia vuole unirsi a noi in Europa. Ci stiamo prodigando affinché il Presidente Zelensky accetti l’invito di trasmettere un suo messaggio, possibilmente con un video, in questa data fondamentale per l’Italia.

Parliamo di una lotta al fascismo che è viva, reale, di questo tempo e non solo una memoria del passato, parliamo agli italiani del dramma che stanno vivendo gli ucraini, di una guerra che non è come tutte le altre, perché a differenza di altre guerre di oggi abbiamo milioni di persone che rischiano di passare dalla libertà alla dittatura, abbiamo un Paese che cerca di cambiare i confini con la forza e se tutto ciò rimanesse impunito e portasse anche solo ad un parziale successo si aprirebbe la strada ad altre guerre di conquista in tutto il Mondo. L’appello è quindi di invitare le associazioni ucraine o altri esponenti della comunità ucraina del territorio ad intervenire alle celebrazioni del 25 Aprile, con testimonianze relative all’aggressione ed all’occupazione russa”.

Come esponenti del Consiglio comunale, seppure organo pubblico di massima rappresentanza, sotto forma elettiva, della popolazione ravennate, non siamo al corrente – se non forse il presidente del Consiglio stesso – con quali iniziative e in che modo s’intenda celebrare il 25 aprile nella nostra città. Per quanto ci riguarda personalmente, la convocazione straordinaria del Consiglio comunale in questo giorno, con la partecipazione del Prefetto e delle altre autorità cittadine, sarebbe l’occasione migliore per dar voce alla comunità ucraina, raccogliendo lo spirito della richiesta espressa dalla sua associazione. In ogni caso, riteniamo che questa voce non debba essere taciuta, bensì ascoltata, raccolta e sostenuta. Ci piacerebbe riceverne assicurazione e congrua definizione, in attesa delle quali ringraziamo per l’attenzione e per il cortese riscontro che si vorrà manifestarci.”

Alvaro Ancisi (capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare)