“Egregio sindaco, solo per rispetto della verità, Le annunciamo che, sull’ipotizzato arrivo di un secondo rigassificatore a Ravenna, ogni competenza a riceverne l’istanza, a valutarla e ad autorizzarla è esclusivamente di Stefano Bonaccini, non già del governo nazionale, da Lei scorrettamente accusato di non rispettare la nostra città. I fatti veri e documentati sono i seguenti.

  1. Il primo marzo scorso, si è svolta una seduta delle commissioni consiliari, Ambiente e Attività produttive, convocate perché la città fosse informata di quanto a Sua conoscenza sull’ipotesi che, dopo il previsto insediamento di un rigassificatore al largo di Punta Marina Terme con la nave Singapore, ne venga destinato a Ravenna un secondo, per 22 anni dal 2026, con la nave Gular Thundra, che arriverebbe dal porto di Piombino dopo esservi rimasta solamente dal 2023 al 2025. La Sua risposta è stata: “Il Comune non ha ricevuto comunicazione o richiesta per collocare a Ravenna una seconda nave né dal Governo né dalla Regione o da Snam. Siamo in una fase prematura”.
  2. Una settimana dopo, l’ipotesi è stata invece confermata dal presidente PD della Toscana, Eugenio Giani, commissario plenipotenziario per la rigassificazione in tale Regione: “So che Snam si sta indirizzando, sulla questione del rigassificatore a Piombino, a portarlo sull’Adriatico”. Ovviamente, Giani è lieto di sollevare la propria regione dal rigassificatore di Piombino, anziché trasferirlo nel 2026, secondo logica, a Livorno, dove un altro della SNAM esiste dal 2013 a 22 chilometri dalla spiaggia, contro gli appena 8 del prossimo rigassificatore ravennate. Già l’8 ottobre il sindaco PD di Livorno espresse l’opposizione della sua città all’arrivo della Gular Thundra, dicendo: “Noi siamo pronti ad andare a dire che questo territorio ha già una struttura per la rigassificazione. Noi da questo punto di vista abbiamo già dato”.
  3. La collocazione più probante del rigassificatore di Piombino nell’Adriatico è sulla costa ravennate, essendo nota la dichiarazione rilasciata pubblicamente, fin dal luglio scorso, da Stefano Bonaccini, presidente PD della Regione Emilia-Romagna: “Se la Toscana non lo vuole lo prendiamo a Ravenna, senza problemi, assieme all’altro”. Giovedì scorso, Lei ha tuttavia dichiarato che: “Per quel che riguarda Ravenna, nessuno dal Governo Meloni, a differenza di quanto accadde con il Governo Draghi, ad oggi ha contattato né Comune né Regione e quindi o il tema non si pone, come continuo a ritenere, o siamo davanti a un Governo che non ha alcun rispetto dei territori”.
  4. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, allora Draghi, emesso l’8 giugno 2022, recita però così: “Il Presidente della Regione Emilia-Romagna è nominato Commissario straordinario di governo […] per la realizzazione delle opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione da allacciare alla rete di trasporto esistente nella Regione Emilia Romagna. Il Commissario si avvale della amministrazione regionale e degli organi periferici delle amministrazioni centrali e territoriali competenti […]. Il Commissario straordinario […] comunica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero della transizione ecologica e della mobilità sostenibile, entro cinque giorni dalla presentazione, le istanze relative alla realizzazione delle opere […], nonché i progetti autorizzati, entro cinque giorni dal rilascio dell’autorizzazione”.
  5. Ne deriva che, se c’è un’istanza per collocare un secondo rigassificatore a Ravenna nel 2026, deve essere stata presentata esclusivamente al presidente Bonaccini, competente anche a concederle l’autorizzazione, mentre il governo nazionale, solamente informato entro cinque giorni dalla presentazione dell’istanza, non esercita al riguardo nessuna autorità. I tempi stringono perché il prossimo 24 marzo SNAM dovrà esprimere la sua scelta al presidente della Regione Toscana

Quanto sopra, necessariamente dettagliato per evitarne distorsioni o alterazioni, ci suggerisce quindi di risolvere urgentemente il mistero del secondo rigassificatore semplicemente proponendoLe di chiedere al presidente Bonaccini se Snam gli ha presentato istanza di collocarlo a Ravenna e, nel caso, di informarne adeguatamente la cittadinanza e di sottoporne preliminarmente il progetto, anche solo come parere consultivo, al massimo organo di rappresentanza civica che è il Consiglio comunale.
Confidiamo in un cortese tempestivo riscontro.”

Alvaro Ancisi (mittente), Alberto Ancarani, Angelo Nicola Di Pasquale, Filippo Donati, Giacomo Ercolani, Renato Esposito, Alberto Ferrero, Nicola Grandi, Gianfilippo Nicola Rolando e Veronica Verlicchi, in rappresentanza rispettivamente di Lista per Ravenna, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega per Salvini, Viva Ravenna e La Pigna