“Il Circolo di Legambiente Lamone di Faenza, pur non essendo naturalmente coinvolto nelle elezioni amministrative di Riolo Terme, si era rivolto alle candidate e ai candidati, per porre alcune questioni, sostenendo che la campagna elettorale può essere una occasione per discutere anche di transizione ecologica. Come è noto, da tempo sosteniamo iniziative concrete, in tutto il territorio dell’Unione della Romagna faentina, per uno sviluppo sostenibile, l’economia circolare, la produzione energetica da fonti rinnovabili, una occupazione di qualità, la tutela e valorizzazione del territorio. E’ in quest’ambito che, rispetto alle prospettive della cava di Monte Tondo, abbiamo sostenuto, la necessità di una “articolata riconversione del sito”, per affrontare insieme la tutela del patrimonio naturale – in particolare in un ambiente unico come la vena del gesso romagnolo – e occasioni di lavoro qualificato, per i lavoratori oggi occupati e per la comunità locale. Alcune risposte le abbiamo ascoltate, o lette, nei programmi e nelle interviste alla stampa, alcune sono certamente condivisibili, altre meno.

Non è nostro compito intervenire su tutto il complesso delle competenze e dei servizi in capo alle Amministrazioni Locali, ma certamente sulle questioni che hanno a che fare con la sostenibilità ambientale e su un corretto sviluppo territoriale, qualche nostro orientamento l’abbiamo espresso.

L’attenzione che viene espressa per una valorizzazione delle risorse territoriali, a partire dalle Terme, ma anche sviluppando ecoturismo, didattica, tutela del paesaggio, realizzazione del parco geologico museale, anche nella prospettiva della candidatura Unesco per la Vena del Gesso e del suo patrimonio, è indubbiamente una indicazione fondamentale.Tuttavia, questa non può essere l’unica strategia, Legambiente rilancia anche quest’anno la campagna “Voler Bene all’Italia”, che dal 2004 promuove i piccoli comuni e le comunità locali, dedicata principalmente verso lo strumento delle Comunità Energetiche Rinnovabili,da sviluppare ovunque, e in particolare nei piccoli comuni.

Sono queste indicazioni che si aggiungono alle altre per poter garantire occasioni di lavoro qualificato, per i lavoratori oggi occupati e per le comunità locali.

Infatti, tra le proposte che abbiamo avanzato sulla Cava di Monte Tondo e sulle attività collegate, abbiamo indicato la necessità di mantenere, anche nella prospettiva di riduzione e cessazione delle estrazioni tra 10/15 anni, una attività industriale sulla quale la Saint Gobain deve impegnarsi, ipotizzando la progettazione di un metadistretto dell’edilizia sostenibile, ossia un distretto locale di materiali edili innovativi, che anche le Amministrazioni pubbliche potrebbero sostenere e promuovere. In attesa del voto di domenica prossima, confermiamo il nostro interesse, anche e soprattutto dopo le elezioni, al confronto sul nuovo Piano delle estrazioni (PIAE) che dovrà essere definito a livello provinciale, con tutti gli interlocutori in campo: le Istituzioni locali e regionali, le rappresentanze sindacali e dei lavoratori, le associazioni sociali e ambientali e le comunità locali, per il quale predisporremo le nostre opportune osservazioni.”

Legambiente Lamone,  programmi , Elezioni amministrative, Riolo Terme

Circolo Legambiente Lamone, Faenza