Per il noto urbanista Pier Luigi Cervellati, l’Arena Borghesi è un patrimonio storico e paesaggistico della comunità, che costituisce un prolungamento del Viale Stradone. “L’espansione di un supermercato all’interno dell’arena costituisce uno sfregio urbanistico”. Da questa analisi critica si è sviluppato il confronto tra i relatori dell’incontro pubblico, di venerdì 15 giugno, organizzato da Italia Nostra e Legambiente in occasione del Novantesimo anniversario della riapertura dell’Arena Borghesi nel 1928. Marina Foschi, vicepresidente del Consiglio Regionale di Italia Nostra, e Giovanni Losavio, ex Magistrato di Corte di Cassazione, hanno aggiunto: “L’accordo di programma tra Comune, ASL e Conad, salva la funzione di proiezione cinematografica, ma non il luogo con la sua storia. La cultura del paesaggio che caratterizza il luogo viene cancellata. Gli urbanisti hanno evidenziato la retorica della rigenerazione urbana, spesso sinonimo di sostituzione e cementificazione, come nel caso dell’Arena Borghesi. Un teatro immerso in un giardino alberato, che è l’essenza del luogo e un’architettura del paesaggio che si relaziona in modo coerente al contesto del Viale Stradone. L’invasione del supermercato all’interno dell’arena distrugge l’ampio spazio alberato. Il supermercato costruito nel 1981, a ridosso dell’Arena Borghesi, è bollato dal PRG del 1996 come uno degli «Edifici incongrui, fuori contesto, che con le loro dimensioni hanno stravolto il rapporto dimensionale con il tessuto storico e/o edilizio circostante» . L’ampliamento del supermercato aggrava quindi un errore urbanistico riconosciuto e causa la riduzione di un quinto della superficie dell’Arena Borghesi. Senza la sua “architettura alberata” la platea è affiancata dalla nuova cubatura di cemento; un eventuale “rivestimento” di edera e una fila di alberelli addossati al nuovo muro non possono surrogare la profondità dell’attuale spazio alberato. È un impatto che stravolge l’identità e il modo di abitare questa “piazza dello spettacolo”, rara per la coerenza col paesaggio di un viale dell’Ottocento, evocato da Dino Campana nei Canti Orfici. L’intervento di espansione del supermercato comporta anche la disgregazione della relazione paesaggistica dell’Arena Borghesi col contesto del Viale Stradone”.