Anche questa volta pare che la “Bassa Romagna” sia stata fortunata: il Senio, pur alzandosi di molto rispetto al livello normale, non sembra aver creato danni. L’onda di piena che ha superato di poco la soglia 3 (quella rossa) a Tebano, si è fermata a metà strada tra la soglia 2 e la 3 a Cotignola e ha sfiorato la soglia 2 a Fusignano ed Alfonsine.

Se però anche stavolta è “andata bene” c’è ben poco da stare tranquilli, dato che tutti i centri abitati che sorgono lungo il Senio sono classificati a rischio idraulico elevato o molto elevato e che negli ultimi anni fin troppe volte il fiume ha raggiunto livelli preoccupanti. È quindi più che mai necessario completare le casse di espansione del Senio che dovrebbero servire proprio a prevenire il rischio idraulico.

“Si tratta di un progetto che si trascina da oltre 25 anni- ha commentato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “A. Cederna”- e che dovrebbe servire secondo i documenti regionali a mettere in sostanziale sicurezza l’intera asta fluviale del Senio a valle della via Emilia, perché dunque ancora non si sa quando verrà completato?”

Lo scorso agosto giunse la notizia che erano stati finalmente sbloccati i fondi previsti dal protocollo di intesa siglato a dicembre 2017 dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’allora ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti e che quindi si poteva finalmente ultimare la progettazione e avviare i cantieri. Purtroppo non era la prima volta che il completamento di tale opera veniva annunciato come imminente: già a dicembre 2017, durante l’incontro organizzato a Rossetta dall’associazione Amici del Fiume Seniosulla sicurezza idraulica del corso d’acqua, Claudio Miccoli, dirigente della Regione Emilia-Romagna, riferì che a breve si sarebbe partiti con la gara di appalto per arrivare al completamento dell’opera in 18-24 mesi. Andando ancora più indietro nel tempo, nell’autunno 2014 quando Legambiente e l’associazione Amici del Fiume Senio realizzarono un flash mob con badili e carriola alla mano per chiedere il completamento dei lavori, un tabellone affisso all’ingresso del cantiere indicava come data di completamento il marzo 2015. Nel dicembre 2015 invece, rispondendo ad un’interpellanza in assemblea legislativa, l’assessore regionale Gazzolo parlava di casse di espansione in fase di completamento, prevedendo tempi di esecuzione “di circa 24 mesi”; mentre nel 2016 spiegava che “nel 2017 ci attendiamo che possano partire in Emilia-Romagna altre opere importanti e attese, compreso il completamento delle casse di espansione del fiume Senio”.

“A che punto siamo quindi?- chiede Legambiente – Il climatologo Luca Mercalli, intervenuto la scorsa settimana a Bagnacavallo per parlare di cambiamenti climatici, sostiene che non c’è più tempo, che è necessario agire ora per contrastare l’emergenza ambientale. Chiediamo quindi una data certa di ultimazione dei lavori di questa opera fondamentale per la sicurezza idraulica della Bassa Romagna”.