05/03/2018 – Lasciata alle spalle la consultazione elettorale, in Regione è tempo di tornare a lavorare. “Corsi di formazione latenti da più di 7 anni, così i posti da medico di base e guardia medica rimangano vacanti”. La denuncia arriva dal gruppo assembleare della Lega Nord (Daniele Marchetti, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Alan Fabbri, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni), che in un’interrogazione chiede alla Giunta se la carenza di personale medico nelle strutture emiliano-romagnole non sia da imputare proprio alla disorganizzazione dei corsi di preparazione specifici, che raggiungerebbero ogni anno un numero di persone troppo limitato. Sulla carenza di medici di famiglia, guardie mediche e personale del 118 i numeri riportati dai consiglieri del Carroccio parlerebbero chiaro: per quanto riguarda l’assistenza primaria dei medici di base, su 127 posti liberi sarebbero 39 quelli non assegnati; guardando agli avvisi per guardie mediche invece, ben 283 su 293 sarebbero rimasti vacanti (per non parlare di Imola, dove la ricerca di 6 posti sarebbe andata completamente a vuoto). “La carenza di personale- sottolineano i leghisti- è dovuta al fatto che le Ausl e la Regione, deputate a organizzare annualmente i corsi di formazione, sia da medico di medicina generale che di emergenza territoriale, o non li organizzano o li organizzano per un numero di persone molto limitato. Le organizzazioni sindacali segnalano queste inadempienze da almeno 7 anni”. Il Carroccio chiede così alla Giunta se intenda risolvere il problema solo attraverso l’assunzione di medici con contratti a tempo determinato rinnovabili di 6 mesi in 6 mesi, considerando che la soluzione “non può considerarsi esaustiva in quanto produce una precarizzazione del lavoro nel nostro sistema sanitario e il peggioramento di un servizio fondamentale della sanità pubblica”.