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Negli ultimi giorni di dicembre 2016, personale della Polizia di Stato effettuò il controllo di un autocarro in sosta a Ravenna, che appariva in stato di abbandono, all’interno del quale vennero rinvenuti oltre 900 grammi di eroina e circa 50 grammi di cocaina.

Riguardo a tale rinvenimento il personale della Squadra Mobile della Questura di Ravenna, coordinato dalla Procura della Repubblica ravennate, ha condotto un’articolata attività investigativa che ha permesso di raccogliere gravi elementi di responsabilità, in ordine alla disponibilità e detenzione della sostanza stupefacente, a carico di due cittadini tunisini, entrambi pregiudicati: H. A., trentanovenne e A. H., quarantaquattrenne.

Nel contesto dell’indagine, a fine gennaio 2017, il 40enne A.H. fu arrestato in flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacente, per la cessione di tre grammi di eroina ad un cliente italiano e contemporaneamente venne eseguito nei suoi confronti un ordine di carcerazione pendente per l’altra causa.

Gli accertamenti effettuati hanno permesso di individuare numerosi clienti tossicodipendenti, sia ravennati che provenienti dalle province limitrofe, che hanno dichiarato di aver acquistato, in molteplici occasioni, sostanze stupefacenti di varia natura (eroina, cocaina e hashish) dai due cittadini tunisini.

Attese le risultanze investigative, su richiesta del P.M. – dott.Vincenzo Bartolozzi -, il G.I.P. del Tribunale di Ravenna, nel settembre del 2017, ha emesso  un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di entrambi gli stranieri – gravemente indiziati, in concorso, dei delitti continuati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti – provvedimento che è stato immediatamente eseguito a carico del 40enne A.H., già detenuto in conseguenza del precedente arresto, mentre il complice si era reso irreperibile.

Nella serata del 14.11.2018, personale della Polizia di Stato, in località Lampugnano (MI) ha rintracciato il 39enne H.A. a bordo di un autobus della linea “Flixbus” in partenza per Amburgo ed ha così eseguito il provvedimento pendente.

Concluse le operazioni di identificazione, l’indagato è stato condotto al carcere milanese di San Vittore a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ravennate.