L’Anpi di Faenza invita i propri iscritti e tutti i faentini a partecipare alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre prossimi per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale, così come al Referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Il voto – vale a dire la facoltà di esprimere liberamente la propria opinione per contribuire ad eleggere chi se ne faccia interprete nelle istituzioni democratiche – costituisce un diritto fondamentale conquistato con la lotta di Liberazione contro il nazifascismo.

L’Anpi non partecipa alla competizione elettorale. Considera tuttavia suo compito inderogabile richiamare tutti – elettori e candidati – al pieno e coerente rispetto dei valori e dei principi espressi nella Costituzione:  uguaglianza, solidarietà, pace, diritti politici, sociali e civili, antifascismo. Valori e principi contro i quali agiscono quanti alimentano un clima di odio, di razzismo, di imbarbarimento del confronto delle idee e dei rapporti interpersonali.

Gli organi di governo della città e del suo territorio – Sindaco, Consiglio comunale, Giunta – avranno davanti anni molto difficili su tutti i versanti. Per affrontarli e saperli governare in una prospettiva di sviluppo equo e sostenibile servono un grande sforzo collettivo, coesione sociale e attenzione costante ai bisogni reali di tutti, un clima tollerante e di civile convivenza. Serve un positivo rapporto con la Regione e il governo nazionale.

Fra i candidati a far parte del futuro Consiglio comunale vi sono numerosi iscritti all’Anpi di Faenza. A loro va la fiducia dell’associazione nella consapevolezza che sapranno farsi portatori, sempre e ovunque, degli ideali della Resistenza antifascista.

L’Anpi nazionale ha espresso chiaramente la propria posizione circa il Referendum sul taglio dei parlamentari. La legge sottoposta al voto – afferma l’Associazione in un comunicato ufficiale –  è “frutto di improvvisazione e opportunismo”, non corrisponde ad alcuna esigenza reale, riduce le spese in misura puramente simbolica e – quel che è più grave – incide negativamente sull’esercizio della sovranità popolare fondato sulla rappresentanza e sul ruolo centrale che la Costituzione assegna al Parlamento. Per queste ragioni l’Anpi invita a votare NO.