“Dopo le polemiche derivate dall’appello a favore dei migranti fatto da una professoressa ai suoi alunni tramite WhatsApp, è venuta a galla anche una foto della prof in pieno saluto comunista in posa con i suoi studenti. Segnaleremo il tutto al Provveditorato, perché la scuola deve essere apolitica e i professori devono insegnare non indottrinare” insorgono così i due consiglieri della Lega Gabriele Padovani e Jacopo Berti.
“Proprio nella chat dei “forumisti”, i ragazzi che hanno partecipato qualche mese fa al forum sulla destra e la sinistra, la prof avrebbe fatto il suo appello. Ed è proprio con i “forumisti” che la professoressa si fa ritrarre in posa col pugno alzato”.
“Ho presentato anche un’interrogazione seduta stante al consiglio comunale di lunedì” spiega Padovani “chiedendo delucidazioni sul tutto. Mi sembra strano che a fronte di una prova d’esame che viene ricevuta in busta chiusa dal Ministero, diversi ragazzi eseguano lo stesso tema, recitando tutti la richiesta di applicazione dell’articolo 2 della Costituzione. Qua c’è qualcosa che puzza, i ragazzi sono stati indirizzati da una docente nella redazione di una parte dell’esame di Stato. Segnaleremo il tutto al Provveditorato, e speriamo che chi indottrina invece di insegnare, venga punito”.
“A fronte dell’interrogazione comunale, la risposta dell’Assessore è stata invece vaga e inconcludente. Anche i nostri amministratori non si vogliono esprimere. Prima tutti a lodare l’iniziativa umanista dei ragazzi, ora invece silenzio.”
Proseguono i due leghisti: “La cosa grave è che i ragazzi non si rendono conto di essere stati usati. Li hanno indirizzati nel fare una cosa, solo per propagandarla successivamente. E così è successo; tutto il Partito Democratico a tessere le lodi dell’iniziativa dei ragazzi contro il Governo attuale. Non è sicuramente l’esame di Stato la sede adatta per fare rimostranze politiche.”
“Aspetteremo i risultati delle prove scritte per sapere se questi studenti saranno premiati per questa loro strumentalizzazione o se i loro temi saranno valutati oggettivamente, tenendo conto della non attinenza alla traccia dell’appello al Presidente della Repubblica e della curiosa coincidenza del fatto che, senza poter comunicare tra loro durante l’esame, più studenti abbiano scritto esattamente la stessa cosa, come se conoscessero preventivamente le tracce. Richiederemo tutti gli accertamenti del caso”.
Concludono quindi Padovani e Berti: “Prima la foto con i ragazzi con il saluto comunista, poi i messaggi pre esame di Stato con richieste verso gli studenti. La professoressa non si è mossa in maniera limpida e segnaleremo il tutto agli enti preposti. La scuola deve essere sempre apolitica e deve aiutare i ragazzi a comprendere quale idea sposare, non deve indottrinare forzatamente.”