«L’Odissea è il poema del viaggio e della nostalgia. Questa versione vuole trascinare con sé chi guarda attraverso la continua trasformazione della scena. Sculture plastiche in movimento e figure, macchine sceniche sofisticate, giocattoli tradizionali come il Lego o il Meccano, oggetti d’uso quotidiano ispirati all’iconografia greca, vengono utilizzati per accompagnare il racconto, narrato da una voce quieta che non enfatizza i passaggi emotivi, ma che, come un canto, fluisce, tranquilla come un sogno»: Antonio Panzuto introduce il suo storico spettacolo per bambini dai 6 anni e per tutti Omero Odissea. Canto per oggetti e voce, che domenica 8 gennaio alle ore 16 è in programma alla Casa del Teatro di Faenza, nell’ambito della Stagione un teatro di comunità a cura del Teatro Due Mondi.

«La scena è come il mare che segue e che si oppone sempre ad Ulisse, si apre e si chiude, si trasforma per la lotta e si modifica per il viaggio» continua l’artista, creatore di figure e macchine dello spettacolo che si avvale della voce recitante di Giancarlo Previati e di suoni e regia di Alessandro Tognon «Così alla parola si oppone il gesto silenzioso, al racconto, la forza espressiva degli oggetti, ai silenzi, i delicati respiri della luce. Parole e immagini si aiutano e si fondono assieme senza mai illustrarsi a vicenda, si seguono e si suggeriscono, correndo su binari espressivi differenti ma paralleli, spinte dal vento della poesia».

Pittore, scenografo, scultore, Antonio Panzuto è un artista della scena che fugge alle etichette con sorridente discrezione.

Le sue macchine teatrali sono abitate da oggetti e figure azionate a vista tramite grovigli di fili: mescolando legni e metalli, corde e tessuti, produce visioni secondo i segreti dettami di una drammaturgia pittorica che procede per affinità e corrispondenze più che per nessi logici o narrativi.

Inventa originali spettacoli con oggetti, macchine, sculture e pitture di assemblaggio con motori o oggetti di scarto, espulsi dalla nomenclatura del bello, con pezzi di ferro saldati, incollati, accostati apparentemente a caso, inchiodati con vecchie tavole, dipinte a pennellate larghe e incostanti.

Nelle sue scenografie crea ambienti nei quali l’arte visiva scommette su come possa diventare scena, luogo di luce e di movimento creando particolari ambienti, set cinematografici sul palcoscenico e realizzando un particolare uso della video animazione.

Ingresso unico: € 2.