La Giunta comunale di Ravenna ha assunto il PUG, Piano Urbanistico Generale, compiendo un importante passo di formalizzazione di tale strumento.

L’Ordine degli Architetti di Ravenna ne ha seguito lo sviluppo sin dal suo avvio, essendo presente sia al Percorso partecipativo sia al Tavolo di negoziazione.

Durante il processo partecipativo ha fornito proposte d’analisi e d’intervento nei diversi incontri di workshop, riportando al tavolo di negoziazione alcune considerazioni generali d’indirizzo strategico.

Il Comune ha riconvocato il tavolo di negoziazione il 19 luglio scorso, a seguito del quale l’Ordine ha inviato un documento contenente alcune riflessioni in attesa di poter conoscere anche il “Regolamento edilizio” che, di lì a poco, sarebbe stato ultimato.

Il successivo incontro del tavolo è stato realizzato il 17 gennaio di quest’anno, nel quale il prof. Carlo Gasparrini, coordinatore tecnico-scientifico, con chiarezza e sintesi ha ripresentato il PUG. Il prossimo tavolo si terrà il 31 gennaio dove i rappresentanti di varie provenienze, presenteranno la propria lettura del piano e le proprie considerazioni. Fra questi anche l’Ordine è chiamato ad esprimersi.

“La complessità della documentazione del PUG e la lettura della corposa Disciplina non renderà possibile essere esaustivi e puntuali al suddetto ultimo incontro del tavolo di negoziazione – spiegano dall’Ordine -. Sarà, quindi, necessario avvalersi dei 60 giorni destinati alle osservazioni per poter meglio comprendere le importanti scelte strategiche effettuate e la loro attuazione.

Riferendoci alle parole del sindaco De Pascale, che sottolineano il fondamentale contributo dato dalla partecipazione, e a quelle dell’assessora Del Conte, che rimarcano come l’approfondita conoscenza del territorio sia elemento qualificante delle strategie individuate dal PUG, auspichiamo che continui la fertile collaborazione instaurata non solo col percorso del PUG, ma anche in altri momenti di confronto dove sono state avanzate proposte di cooperazione al fine di superare le criticità presenti relativamente alla professione, alla qualità del progetto architettonico, alla vivibilità dello spazio pubblico e al benessere ambientale”.