“Su RavennAntica il Sindaco Michele de Pascale continua a fare melina, arrivando addirittura ad accusare noi di non fare proposte, quando chi dovrebbe intervenire sul papocchio di questa Fondazione è lui, non fosse altro per il suo ruolo” afferma la lista civica La Pigna. 

“E per stanarlo, questa volta le propose gliele facciamo pubblicamente, così che i ravennati ne siano testimoni. Fermo restando che tutte le obiezioni da noi mosse in questi anni, contro la disastrosa gestione di RavennAntica, sono sempre state basate sull’analisi della corposa documentazione che abbiamo reperito, non senza difficoltà e reticenze da parte dei soggetti interessati, in questi anni. De Pascale, nel maldestro tentativo di coprire l’allegra gestione della Fondazione RavennAntica di cui è consigliere di amministrazione unitamente alla sua collega di Giunta, l’Assessore Elsa Signorino, anziché ammettere i madornali errori di gestione e le relative ricadute sulle tasche dei ravennati, cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto accusando La Pigna di un assurdo accanimento contro la Fondazione RavennAntica” continua La Pigna. 

“Nessun accanimento: più semplicemente, le nostre iniziative sono animate dalla volontà di chiarire, finalmente, come e perché sono stati investiti oltre 6 Milioni di euro dei ravennati in appena 20 anni, per sostenere una Fondazione che non ha portato alcun vantaggio al mondo culturale e turistico ravennate. Ecco allora le nostre proposte per la Fondazione RavennAntica, che avevamo avanzato già nel 2017 e che de Pascale e il Pd hanno rifiutato con arroganza. Se le avessero accolte all’epoca, la gestione della Fondazione sarebbe sicuramente migliorata e il Comune di Ravenna, ovvero i cittadini, avrebbe risparmiato qualche milione di euro per destinarlo a progetti culturali meritevoli o a servizi di interesse sociale.

1. Sostituzione del Direttore della Fondazione, con un soggetto di provata esperienza e competenza relativamente all’ archeologica e alla valorizzazione dei siti storici, monumentali e archeologici;

2. attivazione del controllo di gestione della Fondazione e analisi e valutazioni delle singole aree di intervento, per sviluppare quelle più apprezzate e chiudere quelle che generano perdite senza possibilità di incremento;

3. affidare la revisione legale dei conti e la certificazione del bilancio della Fondazione a primaria società del settore, così da garantire la dovuta trasparenza;

4. non aprire il Museo Classis che oltre a depauperare il Museo Nazionale, il

Palazzo di Teodorico così come molti musei del territorio di alcuni mosaici e opere di valore, non porta un turista in più a Ravenna. Per contro genera perdite per almeno 400.000 euro all’anno;

5. pretendere che anche gli altri partecipanti alla Fondazione RavennAntica versino le quote associative annuali, comprese quelle arretrate, così che non debba essere il nostro Comune a versare per tutti. Infatti, ad oggi per coprire le enormi perdite della gestione caratteristica, il Comune versa ben 1.600.000 euro;

6. modifica della natura della Fondazione e vendita delle sue attività commerciali.

Da alcuni anni, infatti, RavennAntica è un’impresa commerciale a tutti gli effetti e non ha più le caratteristiche tipiche della Fondazione prescritte dalla legge e dallo Statuto” prosegue La Pigna. 

“I ricavi dell’attività commerciale, che dovrebbero essere marginali, prevalgono sui ricavi da attività istituzionali (ricerca, formazione, studi, convegni ,ecc). E’ chiaro che questa situazione non è più compatibile con la natura di Fondazione. Sulla base di queste considerazioni, proponiamo al Sindaco de Pascale, anche nella sua veste di consigliere di amministrazione della Fondazione RavennAntica, di impegnarsi per la vendita a soggetti privati, tramite bando, delle attività commerciali lasciando alla Fondazione solo quelle istituzionali, con la richiesta di recepire anche le proposte già presentategli nel 2017. Ora de Pascale valuti queste nostre proposte e dia finalmente una risposta definitiva ai ravennati. E nel caso voglia approfondire nel merito le nostre proposte, non ci sottrarremo al confronto” conclude La Pigna.