Egregio Presidente Rossi,

sicuramente ricorderà che noi ravennati della lista civica La Pigna, fummo i primi (e gli unici) ad esprimere fin da subito forti perplessità sulla sua nomina a Presidente dell’Autorità Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale.

Dubbi non certo legati a pregiudizi personali, bensì alle modalità che hanno portato alla sua scelta da parte del Pd di Ravenna e dell’allora Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che hanno tentato di far passare la sua nomina come la soluzione per ripristinare un dialogo sereno e costruttivo tra le istituzioni gli operatori portuali.

Come avrà capito ormai, noi de La Pigna siamo molto affezionati alla verità dei fatti ed anche nel suo caso, abbiamo voluto far presente fin dal primo momento le reali motivazioni che hanno portato alla sua candidatura a Presidente, specificando che lei sarebbe servito solamente a riportare l’Autorità Portuale ai tempi della grigia gestione “Parrello”, garantendo, allo stesso tempo, il mantenimento degli interessi economici di alcuni soggetti all’interno del Porto di Ravenna.

Il nostro grido d’allarme si scontrò con il plauso a suo favore da parte del Pd e, addirittura ma non inspiegabilmente, da parte di alcuni soggetti filo Pd, presenti nell’opposizione.

Certo sarà stato lusingato da cotanti Manifestazioni di apprezzamento, alla faccia di quei “criticoni de La Pigna”.

Ma come si suol dire, i nodi vengono presto al pettine.

E non ci riferiamo all’inchiesta della Procura di Ravenna che la vede indagato per il disastro della Berkan B: noi siamo, per natura, garantisti ed attenderemo gli esiti del procedimento prima di esprimere un giudizio a tal proposito.

Ci riferiamo, invece, alla disastrosa situazione del nostro porto, sempre più agonizzante a causa delle scellerata decisioni delle amministrazioni Pd che da 50 anni domina Ravenna e della connivenza dimostrata dalla sua Presidenza. Il tutto a discapito degli interessi economici del porto e, conseguentemente, della nostra città.

Allora, se davvero, come ha dichiarato in diverse occasioni in passato, lei ha a cuore gli interessi di questo porto, Le chiediamo di rinunciare all’incarico di Presidente, per il bene e il futuro dello stesso.

Sono troppi e troppo gravi gli errori e le distrazioni che hanno caratterizzato la sua Presidenza.

I continui rinvii del bando per l’escavo del canale Candiano, la costante proroga delle date di inizio e di conclusione lavori di tale progetto, l’inerzia nel risolvere le annose questioni dei canoni demaniali che soffocano gli imprenditori di Marina di Ravenna, sono solo alcune drammatiche testimonianze.

Non dobbiamo certo spiegarle noi quanto sia importante e strategico l’approfondimento dei fondali del Porto, per lo sviluppo dell’economia ravennate e del suo indotto. Un’opera continuamente rinviata in questi decenni per volere delle amministrazioni Pd, a cui lei ha aggiunto il suo disastroso contributo.

E come sempre, a rimetterci, é il porto di Ravenna che perde traffico a rotta di collo, indebolendo le imprese portuali e l’occupazione del comparto.

Per non parlare della catastrofe legata all’insabbiamento del terminal crociere, che ha comportato la drastica riduzione del numero delle navi in ingresso e, di conseguenza, del numero di turisti in arrivo in città.

Volendo affondare il colpo, potremmo, poi, tirare fuori l’argomento Marinara ed in particolare Seaser, la società di gestione del porto turistico. Un porto turistico che, glie lo ricordiamo, é di proprietà statale. Noi le abbiamo più e più volte dettagliato, con dovizia di particolari, le numerose inadempienze di Seaser rispetto agli obblighi derivanti dalla concessione demaniale. Ma lei ha sempre ignorato il tutto arrivando, addirittura, ad addurre motivazioni a dir poco ridicole.

Vede, Rossi, quelle che le abbiamo indicato sopra, sono tutte questioni che si gestiscono con competenza tecnica e professionalità non con gli intrecci politici.

Forse non se n’è reso conto, ma Lei non ricopre il ruolo di Assessore al Porto, bensì quello di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale; un ruolo di natura gestionale e tecnica, peraltro ben retribuito. Avrebbe dovuto limitarsi a questo.

Ma nonostante il muro di protezione che il Pd ravennate ed i falsi oppositori le hanno costruito attorno in questi suoi 3 anni di incarico, crescevano sempre di più e con sempre più insistenza le critiche verso la sua gestione da parte degli operatori, dei lavoratori portuali, dei suoi dipendenti/collaboratori e di tutti quei Ravennati attenti alle questioni legate al porto.

Le Sue attenzioni, però, erano tutte volte al cercare di non disturbare la politica locale, elargendo contributi sostanziosi – soldi pubblici glie lo ricordiamo – a favore della Fondazione Ravennantica, della Fondazione e Ravenna Manifestazioni.

Ma la sua più grande opera é stata la sponsorizzazione del circolo Mama’s, come noto ospitato presso la sede Pd di via San Mama, che lei ha pensato bene di elargire tramite una società controllata al 100% dall’Autorità Portuale (la T&C Srl), così da non balzare troppo all’occhio.

Tanto chi vuoi che vada a controllare, avrà pensato.

Beh, noi de La Pigna lo abbiamo fatto.

Evidentemente, tutta questa sua prostrazione non le é bastata a conservare le simpatie della dirigenza Pd locale: da tempo, negli ambienti, circolavano voci di insoddisfazione dello stesso Pd nei suoi confronti, tanto da ipotizzare di affiancarLe un loro uomo di fiducia per controllarLa e sopratutto svolgere il ruolo di commissario politico.

Ma quello che dovrebbe farLa riflettere ora, é che nessuno dei suoi sponsor politici di 3 anni fa, ha speso oggi una parola in suo favore per l’indagine della Berkan B.

Anzi, il Pd si é affrettato a chiedere al nuovo Ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, e al Presidente della Regione Emilia Romagna, la nomina di un commissario al suo posto.

A questo punto, quella che si verrebbe a determinare é una situazione paradossale, per non dire vergognosa, con un Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale interdetto, non si sa per quanto tempo, e con un commissario straordinario che La sostituisce non si sa per quanto tempo e con quali funzioni.

Ravenna e il porto non possono permettersi anche questo sfregio.

Le rinnoviamo, allora, l’invito a presentare Lei stesso le dimissioni da Presidente dell’Autorità Portuale, permettendo così, al Pd di nominare al più presto un nuovo Presidente, con compravate capacità ed esperienze – si spera – e con pieni poteri per poter affrontare e risolvere una volta per tutte i problemi che affliggono il nostro porto.

Ci auguriamo di cuore che Lei voglia cogliere il nostro invito.