Errare è umano, perseverare è diabolico, recita una domanda locuzione latina. Certo é che il rinnovare la proposta di trasferire, seppur momentaneamente, i resti del Sommo Poeta a Firenze in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante nel 2021, stia diventando una commedia tragicomica.

Già lo scorso maggio, quando la Signora Maria Cristina Mazzavilani Muti avanzò per la prima volta la proposta, noi della lista civica La Pigna esprimemmo un no a tale ipotesi, incontrando, peraltro, il favore della maggioranza dei ravennati.

Ma tale proposta incontrò, almeno in un primo momento, il favore del Sindaco Michele de Pascale, il quale si prodigò immediatamente per soddisfare la richiesta della Signora Muti, attivando, in tutta fretta, l’ufficio legale del Comune per verificare il da farsi.

De Pascale dovette, poi, rinfoderare l’entusiasmo quando si rese conto della contrarietà di tantissimi ravennati.

Ora, si riapre il dibattito, dopo che la Signora Muti ha ritirato fuori dal cilindro l’ipotesi di un viaggio delle ossa di Dante a Firenze. Questa volta sotto forma di processione e non più di pellegrinaggio. Peccato che tra i tanti meriti di Dante Alighieri non vi sia quello di essere stato dichiarato Santo dalla Chiesa Cattolica.

Insomma, la Signora Muti cambia la forma ma non l’idea: Dante deve farsi un viaggio a Firenze nel 2021. Come se non avesse già tribolato abbastanza in vita.

Ma per quanto ci riguarda, la risposta resta quella già data dai ravennati a maggio: un no categorico!

Chi vuole rendere omaggio ai resti di Dante può benissimo venire a Ravenna.

Va evidenziato, però, che non vi é alcuna traccia di dichiarazioni del Sindaco de Pascale su questa seconda boutade della Signora Muti. E considerando che la fonte di tale proposta é un personaggio di spicco della cultura cittadina, la nostra preoccupazione é che de Pascale, sotto pressione di questa rinnovata richiesta, possa tornare sui suoi passi e piegarsi all’idea di spedire Dante a Firenze nel 2021. Se così fosse, però, sarebbe a dir poco opportuno che il Sindaco venisse in Consiglio comunale a chiedere il parere dei rappresentati dei ravennati, prima delle ormai prossime elezioni regionali.