15/05/2018 – La Musica nelle Aie con quest’ultima edizione ha raggiunto indubbiamente una dimensione internazionale. “Lo ha fatto attraverso quattro giorni stracolmi di un pubblico che ha partecipato con entusiasmo a ogni concerto, a ogni iniziativa collaterale e riempiendo varie volte lo stand gastronomico fino al tutto esaurito” sottolinea il comitato organizzativo.
“Numerosa la partecipazione dei giovani, di famiglie con i bambini tutti attratti e coinvolti da una musica e da una convivialità alle quali raramente sono abituati.
Numerosa la partecipazione anche dall’estero a cominciare da quella degli amici tedeschi di Schwabish Gmund (città gemellata con Faenza) e con L’Ensemble Naturton in un concerto di corni delle alpi all’alba di sabato con centinaia di persone ad applaudire.
La Musica nelle Aie è diventata internazionale e lo ha fatto col Premio Musica nelle Aie – Interpreti che ha visto la vittoria dei Mandula Zenekar, che direttamente da Szekesfehervar ha raggiunto Castel Raniero per far ascoltare la musica tradizionale ungherese. Sul podio del Premio Musica nelle Aie – Interpreti anche i Cidnewsky Capelye e i Tartakut
Lo ha fatto col Premio Musica nelle Aie – Autori che è stato assegnato a Ozgur Karagunes & Marta Celli, duo Turco-Italiano al quale si è aggiunta la partecipazione straordinaria del Greco Vaggelis Mercouris. Sul podio del Premio Musica nelle Aie – Autori anche i Lame da Barba e i Marcabru
Premi assegnati da una giuria formata da: Mario Baldini (Ass. Primola), Serena Bandoli (musicista), Marco Bartolini (Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli), Franco Benni (Imola in Musica), Claudio Carboni (It-folk e musicista), Gianni Gozzoli (Radio Sonora) Martina Manfrinati (Voci per la Libertà), Carla Visca (Blogfoolk). Mentre il Premio Musica nelle Aie – Pubblico è stato assegnato ai ben inseriti nello Spirito del Festival: Quarto Stato”.

Mandula Zenekar – la “Banda di Mandorle” tiene in vita le tradizioni musicali ungheresi. I brani vengono eseguiti con strumenti musicali tipici come il tekero, la citera, l’uturgon e il dob.

Ozugur Karagunes & Marta Celli – un’incontro cominciato quattro anni fa a Instambul: arpa celtica e santur iraniano, Europa e Asia, donna e uomo, entrambi con il bagaglio della propria storia artistica e professionale. Nella loro musica fluida e misteriosa si trovano arcane simmetrie e favolose coincidenze.

Quarto Stato – con teesti scritti in italiano su ritmiche genuine, i Quarto Stato cercano di trasmettere un messaggio che tenda a valorizzare la qualità dei rapporti umani ed il rispetto per la natura.