Storie diverse unite da un unico filo rosso: contrastare fenomeni di spopolamento, di declino economico o di degrado sociale o urbanistico nonché criticità ambientali, promuovendo la partecipazione dei cittadini.

Sono le storie delle cooperative di comunità, quelle realtà che curano il territorio e che la Regione vuole valorizzare e sostenere anche attraverso un’apposita legge che è alla discussione delle commissioni assembleari, in particolare della commissione Politiche economiche.

Proprio la commissione presieduta da Manuela Rontini ha deciso di andare a “studiare sul campo” alcuni esempi di cooperative di comunità. L’appuntamento è per lunedì 27 giugno, a partire dalle ore 10.30, a Succiso Nuovo, frazione di Ventasso, comune dell’Appenino reggiano. L’incontro si terrà nella sede della cooperativa di comunità “Valle dei Cavalieri” e parteciperanno anche i rappresentanti di altre due cooperative di comunità, “I Briganti di Cerreto” e “Corte di Rigoso”.

A fare gli onori di casa saranno il sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti, e il Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli.

Prima delle relazioni dei presidenti delle tre cooperative di comunità (Dario Torri per la cooperativa “Valle dei Cavalieri”, Luca Farina per “I Briganti di Cerreto”, e Claudio Moretti per “Corte di Rigoso”) sono previste le relazioni introduttive di Giovanni Teneggi (Confcooperative) e Sara Manfredini (Legacoop).

Scorrendo il “curriculum” delle tre cooperative di comunità in questione si scopre che “Valle dei Cavalieri” è nata nel 1991, quando, a seguito della chiusura dell’ultimo bar del paese e dell’ultima “bottega”, i ragazzi della locale Pro loco si sono rimboccati le maniche e hanno costituito la Cooperativa Valle dei Cavalieri, dal nome della zona geografica in cui si colloca Succiso. “I Briganti di Cerreto”, invece, nascono nel 2003 dalla precisa volontà di un gruppo di giovani, residenti a Cerreto Alpi, che avevano l’obiettivo di riqualificare e potenziare le attività locali, a vantaggio dell’ambiente e della comunità. “Corte di Rigoso”, infine, è un progetto, nato nel 2019, per volontà di un piccolo gruppo di residenti che volevano promuovere il ritorno in montagna puntando sulla gestione dei servizi essenziali e sulla riqualificazione del territorio. Un filo rosso tra la tradizione e l’innovazione che si è poi ampliato fino a raggiungere 72 soci.