“Si è discusso ieri in consiglio comunale l’ordine del giorno proposto da Ravenna Coraggiosa, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle dall’intrigante titolo “Ravenna e il diritto di cittadinanza” ma avente in realtà il neppur troppo recondito scopo di introdurre in qualche maniera lo Ius Soli nello statuto del nostro Comune, oltre che di prevedere tutta una serie di azioni che la giunta dovrebbe porre in atto al fine di introdurre nella nostra città un surrogato di quelle norme sul diritto di cittadinanza che SOLO lL GOVERNO CENTRALE può realmente proporre nel nostro sistema legislativo.

Il primo argomento che ci ha spinto a votare contro è proprio la mancanza di competenza dell’amministrazione comunale in materia: se è vero come è vero che i comuni non hanno nessuna competenza in merito perchè dedicare tempo a una discussione su questo argomento se non col fine di lanciare un messaggio puramente ideologico, magari ignorandone il significato profondo oltre che gli effetti reali ?

Ma al di là di ciò, nel merito, sulla vicenda è il sindaco di Rimini, eletto nelle file del PD, a venirci in soccorso, con le dichiarazioni rilasciate solo la settimana scorsa, lui di padre persiano a definire alla lettera lo Ius Soli “una bandierina da sventolare”, alla quale preferirebbe di gran lunga lo Ius scholae (ma questo è un altro discorso…)

Il fatto che norme di questo genere abbiano il solo scopo di lanciare messaggi ideologici e strumentali lo dimostra peraltro l’ordine del giorno approvato nel marzo del 2014 su proposta dell’allora consigliera Ricci di SEL, che prevedeva il conferimento della cittadinanza onoraria a bambini nati nel territorio italiano e figli id immigrati residenti a Ravenna ma rimasto lettera morta: anche questo argomento abbiamo  provato ad argomentare l’inutilità di questo atto ma la voglia di sollevare la questione evidentemente era troppo forte.

Nessun pregiudizio, nessuna preclusione ma solo l’auspicio che sulla questione si apra un confronto serio e non ideologico in parlamento affinchè chi DEVE compia le scelte necessarie, regolamentando come riterrà opportuno un argomento che verte su questioni che attengono il rispetto e la civiltà di un paese e non ideologie di destra o di sinistra siamo certamente per l’accoglienza, per il rispetto delle diversità e per il riconoscimento dei diritti ma non siamo dell’idea che un documento di questo genere possa dare un “contributo serio” come affermato dal sindaco in sede di seduta, tutt’altro…

Abbiamo più volte dimostrato di essere disponibili a partecipare al voto, rendendo unanime l’adesione a scelte che riguardano la città di Ravenna e che hanno impatto sui suoi cittadini, votando ordini del giorno e delibere di interesse COMUNALE, civico e di competenza del consiglio comunale, a volte con effetti anche indiretti, ma non siamo disponibili a dare un contributo a piantare una bandierina ideologica e strumentale, che nessun effetto e nessun aiuto reale potrà sortire ai nostri concittadini e ai cittadini stranieri residenti nella nostra città, che abbiano completato o meno un ciclo scolastico.”